Hanno passato il primo vaglio della commissione Affari Costituzionali del Senato i due emendamenti al Milleproroghe che riguardano da vicino la Calabria. Si tratta in entrambi i casi di testi depositati dai senatori azzurri Daniela Ternullo e Adriano Paroli destinati ad incidere, se infine approvati, in maniera decisiva innanzitutto sul destino della sanità calabrese.

Il primo emendamento interviene, ampliandone la portata, sulle misure già previste nel decreto dichiarando la fuoriuscita della Calabria dal regime di commissariamento sanitario che si protrae ormai da quindici anni. Il testo prevede che: «alla data di approvazione dei bilanci aziendali di cui al primo periodo, alla regione Calabria non sono più applicabili le disposizioni di cui all'art. 4 del decreto-legge 1° ottobre 2007, n. 159, convertito, con modificazioni, dalla legge 29 novembre 2007, n. 222 e le funzioni del commissario ad acta e dei sub commissari in carica tornano nella competenza degli organi regionali».

Prevede poi la nomina di un commissario straordinario per «fronteggiare le particolari criticità in cui versa il sistema infrastrutturale ospedaliero pubblico della regione Calabria, nel rispetto delle tempistiche per il perseguimento degli obiettivi riconducibili al piano nazionale di ripresa e resilienza».

Il secondo emendamento dispone, invece, una proroga fino al 31 dicembre 2027 del «mandato dei rettori delle università che hanno sede nelle regioni sottoposte negli anni 2022, 2023 e 2024 al piano di rientro dai disavanzi del settore sanitario e commissariate, nelle quali è presente la facoltà di medicina e chirurgia».

La commissione Affari Costituzionali di Palazzo Madama ha esaminato gli emendamenti finora proposti al Milleproroghe vagliandone l’ammissibilità sotto il profilo dell’estraneità della materia. Entrambi hanno per ora passato la prima scrematura. Il decreto è atteso in aula al Senato l’11 febbraio.