VIDEO | Un contratto stipulato 14 anni fa con un gruppo di imprese che gestisce il servizio prevede tariffe maggiorate una volta superato il monte orario stabilito. Oggi i mezzi aerei spesso sostituiscono quelli su strada. E il conto quest’anno è di 350mila euro in più
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Oltre 350mila euro è quanto la Regione ha sborsato in più quest’anno al raggruppamento temporaneo d’imprese che da 14 anni, di proroga in proroga, continua a gestire il servizio di elisoccorso in Calabria. Più di 350mila euro per le ore di volo che gli elicotteri del Rti hanno dovuto effettuare in eccedenza rispetto al monte orario previsto nel contratto sottoscritto nel lontano 2009 e mai più rinnovato.
Denaro corrente
Ovviamente, si tratta solo di una voce di costo. Altre spese vengono periodicamente fatturate dalle tre società al dipartimento Tutela della Salute che oltre agli importi dovuti e relativi al servizio appaltato ben 14 anni fa, liquida somme aggiuntive in base agli adeguamenti stabiliti dall’Istat per le variazioni dei prezzi.
Un contratto "storico"
Il servizio di elisoccorso in Calabria rappresenta probabilmente l’immagine più nitida delle modalità di gestione della sanità negli ultimi dieci anni. Il contratto, l’unico esistente, è stato sottoscritto nel luglio del 2009 a conclusione di una procedura di gara affidata ad un raggruppamento temporaneo d’imprese inizialmente costituito da Elitaliana, Elilombarda ed Inaer Helicopter Italia, quest’ultima trasformata poi in Babcock Mission Critical Services Italia e oggi in Avincis Aviation Italia.
In regime di proroga
Un contratto della durata di sei anni per un importo complessivo di 58.395.846 euro (quasi dieci milioni all'anno) che si protrae dal 2009 ad oggi poiché nel frattempo non si è mai proceduto ad indire una nuova gara. Ancora oggi il Rti gestisce il servizio di elisoccorso in Calabria in regime di proroga e con in mano un contratto talmente datato da richiedere continui aggiornamenti economici, a spese della Regione.
Servizio essenziale
È quanto si legge in un decreto licenziato appena qualche giorno fa dal dipartimento Tutela della Salute con cui si liquida alle tre società un milione e trecentomila euro di servizio anticendio, spese di gestione delle basi di elisoccorso e canoni mensili comprensivi di adeguamento dei prezzi Istat. «A meno di voler sospendere un servizio essenziale l’RTI svolge il proprio servizio in regime di proroga», si conferma nel corpo del decreto.
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A spese della Regione
«Conseguentemente, ricade sulla Regione Calabria l’onere di pagare al raggruppamento tutte le spese relative al servizio appaltato, ivi inclusi i canoni mensili, le ore in eccedenza, l’adeguamento Istat come stabilito dal Consiglio di Stato e le spese di gestione dell’hangar delle basi di Lamezia Terme, Cirò Marina e Cosenza».
Un cliché
Denaro per «prestazioni regolarmente eseguite» ma nel frattempo ceduto a società di factoring per procedere alla riscossione dei crediti. Quasi un cliché ormai il rapporto tra la sanità calabrese e le società di cessione dei crediti ma in questo caso aggravato da una ulteriore voce di costo, rimasta ancorata alle condizioni contenute nel contratto stipulato 14 anni fa.
Monte orario
Quel documento prevedeva, e continua a prevedere ancora oggi, un monte orario compreso nel prezzo a base d’asta – mille ore di volo all’anno – superato il quale ogni ora di volo in eccedenza viene pagato 1.200 euro. All’atto della stipula del contratto, ma ancora fino al 2016, in mille ore in media si stimava l’uso annuo degli elicotteri gestiti dal raggruppamento temporaneo d’impresa, con picchi durante la stagione estiva ma non tali da determinare il superamento del monte orario prestabilito.
1.200 euro all'ora
Quest’anno, invece, l’impiego massiccio dell’elisoccorso in interventi d’emergenza ha prodotto lo sforamento del tetto: ben oltre 200 ore in più di volo da agosto 2022 a luglio 2023, 1.200 euro all’ora, con un esborso aggiuntivo di 350mila euro. Lo si legge in un decreto licenziato il mese scorso dal dipartimento Tutela della Salute. Quasi due milioni di euro l'importo complessivo, comprensivo anche delle ore di volo in più. Nel 2009, anno di sottoscrizione del contratto, difficilmente si sarebbe potuto ipotizzare il livello di disfacimento raggiunto oggi dal servizio di prima emergenza. Ambulanze senza medici, senza infermieri, senza autisti, a volte anche senza mezzo.
Sistema decotto
L’elisoccorso da strumento integrativo è oggi divenuto in molti casi sostitutivo dell’ambulanza. Per tappare le falle di un sistema decotto si alza in volo un elicottero al costo di 1.200 euro all’ora. È avvenuto a marzo a San Pietro Apostolo. L’ambulanza è arrivata in una rsa senza medico a bordo, successivamente si è predisposto il decollo del mezzo aereo da Lamezia Terme giunto sul posto poi solo per eseguire l’accertamento del decesso.
Picchi estivi
Un episodio tutt’altro che isolato. Durante la stagione estiva quando gli interventi di soccorso si moltiplicano esponenzialmente ma senza un adeguato incremento di uomini e mezzi sul territorio, l’elisoccorso diventa una valvola di sfogo per missioni in alcuni casi neppure della massima urgenza. Se l’ambulanza non è disponibile per mancanza di medici o altre figure a bordo, si interviene con il mezzo aereo.
Trasporti secondari
Ci sono poi i voli secondari, ovvero i trasporti di pazienti dagli spoke verso gli hub. Certamente, in larga parte provvidenziali per mettere in salvo vite umane, in alcuni casi usati per il trasferimento di malati da sottoporre ad un intervento già programmato in un altro ospedale. Una sorta di taxi a spesa della collettività.
Effetti collaterali
Effetti collaterali di un esercito mandato in guerra senza armi, di una disorganizzazione ancora radicata nell’area della prima emergenza che si spera possa essere superata a breve. L’Asp di Cosenza – su delega di Azienda Zero – sta infatti procedendo alla predisposizione degli elaborati di gara per l’affidamento del nuovo servizio di elisoccorso. Un nuovo appalto, dopo un decennio di proroghe. Un record storico anche per la Calabria.