L’Asp di Cosenza, nella sua qualità di capofila, ha pubblicato il bando per la ricerca di 240  “rilevatori del grado di umanizzazione dei servizi sanitari”. Si tratta della nuova iniziativa del presidente/commissario, Roberto Occhiuto, per andare a fondo ai problemi della nostra sanità. La selezione avverrà per titoli ed esami e si può presentare domanda entro l’8 giugno. Unico requisito richiesto è quello di non essersi laureati da più di cinque anni, per il resto il bando non richiede alcuna laurea specifica. Si può quindi anche essere laureati in Lettere, Filosofia o Storia. 

Leggi anche

I criteri di selezione sono i seguenti: laurea triennale 6 punti, laurea specialistica 8 punti, laurea magistrale 8 punti. Altro elemento è il voto di laurea: si va da un minimo di un solo punto per chi si è laureato con 101 fino ad un massimo di 12 punti per chi si è laureato con lode. In base a questa griglia verrà stilata una graduatoria di 300 persone (ed eventuali ex aequo) che verranno successivamente sottoposte a colloquio

Chi verrà selezionato avrà un incarico della durata di due mesi e verrà retribuito con 125 euro lordi a giornata fino ad un massimo di 30 giornate. Nel bando c’è scritto che alla fine delle 30 giornate non sarà possibile in alcun caso procedere al rinnovo del contratto né al conferimento di un nuovo incarico. Sempre leggendo il bando si scopre che i primi 80 laureati verranno assunti subito, tutti gli altri in base alla dotazione finanziaria di questa operazione.

In totale la Regione ha deciso di investire un milione di euro in questa operazione. Facendo i calcoli della massaia ogni rilevatore guadagnerà 3.750 euro lordi per 30 giorni di lavoro. Non male. Questi poi moltiplicati appunto per 240 persone fa 900mila euro. Ne residuano altri centomila per cui i rilevatori potrebbero essere più di 240.

Ma per fare cosa? Questa è davvero una bella domanda. Non sappiamo con quali competenze questi neo-laureati verificheranno lo stato di salute della nostra sanità. Non sappiamo nemmeno questa iniziativa cosa può aggiungere rispetto all’altra varata da Occhiuto ovvero il tanto contestato Sanibook, che qualcuno ha ribattezzato come una sorta di delazione digitale. Si tratta del sistema con cui gli utenti possono segnalare tutte le disfunzioni della sanità calabrese con la quale vengono in contatto.

Il problema però in Calabria non è tanto la diagnosi, bensì la cura. Non solo perché i problemi del comparto sono noti, ma anche perché la stessa Agenas lo scorso 27 luglio ha stilato un focus che è un rapporto impietoso della nostra sanità messa alle corde non solo dal debito, ma soprattutto dalle carenze di personale e posti letto. Un altro report sugli ospedali calabresi Agenas lo ha consegnato nei giorni scorsi. Non sappiamo quali approfondimenti potranno fare questi laureati rispetto ai report degli esperti, ma Occhiuto, evidentemente, non è soddisfatto dei report ufficiali e nonostante avesse detto che durante la sua gestione non avrebbe creato altro precariato, ha dato il via a questo reclutamento. La speranza è che non si verifichi il vecchio adagio in base al quale mentre i dottori studiano, il malato muore.