Donare significa più di salvare vite: è un atto d’amore che costruisce legami profondi e solidali. La trasmissione "Dentro la Notizia" (clicca qui per rivedere la puntata), l'approfondimento di LaC News24 condotto da Francesca Lagoteta ha dedicato una puntata speciale alla donazione di organi, tessuti, sangue e plasma. ponendo l’accento su una realtà che ancora fatica a decollare in Calabria. Gli ospiti, Ferdinando Cirucci, segretario provinciale Avis di Vibo Valentia, e Pellegrino Mancini, direttore del Centro Regionale Trapianti del Gom, collegato in diretta da Reggio Calabria insieme alla vicedirettrice del Reggino.it Elisa Barresi, hanno offerto una fotografia completa: dalle sfide culturali ai passi avanti compiuti, senza dimenticare l’importanza della sensibilizzazione.

A trent’anni dalla morte di Nicholas Green, che ha cambiato la percezione della donazione in Italia, il dibattito si è focalizzato sulla necessità di sensibilizzare per salvare vite.
Nonostante gli sforzi degli ultimi anni, la Calabria resta al di sotto della media nazionale per numero di donatori effettivi.
Mancini ha spiegato come, pur avendo registrato progressi significativi, il problema delle opposizioni sia ancora centrale: «Abbiamo fatto molto, ma tanto resta da fare. Siamo cresciuti, ma il problema delle opposizioni persiste». Uno dei momenti chiave è il rinnovo della carta d’identità, dove viene chiesto il consenso alla donazione. Qui, il 40% dei calabresi risponde "no", dimostrando una persistente mancanza di consapevolezza. «Non è accettabile che, in un momento tranquillo come questo, si rifiuti senza conoscere veramente il tema», ha aggiunto.
Un altro grande ostacolo è rappresentato dalla disinformazione, che alimenta paure e pregiudizi. Mancini ha denunciato: «C'è una disinformazione massiccia: si parla spesso male e a sproposito di questo tema. Non esistono informazioni puntuali che aiutino le persone a capire davvero». La situazione si aggrava nei momenti di emergenza, quando un familiare viene ricoverato in terapia intensiva per traumi o patologie acute. In questi momenti delicati, ogni decisione pesa enormemente, ma può rappresentare la differenza tra la speranza e il silenzio.

Il ruolo di Chiesa, famiglia e la lotta ai pregiudizi

Un tempo percepita come un ostacolo, oggi la religione si rivela un'alleata preziosa nella promozione della cultura del dono.
Mancini ha sottolineato: «La Chiesa è apertamente favorevole alla donazione degli organi, così come tutte le religioni. Abbiamo collaborato con la Conferenza Episcopale Calabra per sensibilizzare i fedeli nelle parrocchie». Attraverso incontri formativi e campagne mirate, è stato possibile abbattere molti pregiudizi. «Non c’è motivo che possa giustificare un no alla donazione», ha ribadito, sottolineando quanto sia cruciale continuare a dialogare.
La richiesta di consenso è spesso il momento più difficile per le famiglie, che si trovano a dover decidere in situazioni di grande sofferenza. Mancini ha descritto questa realtà con empatia: «Dire "sì" in un momento di dolore non è facile, ma può significare speranza per tanti altri. Ogni scelta pesa, ma quel consenso può trasformare un lutto in un gesto di straordinaria solidarietà». In Calabria, le opposizioni restano elevate, ostacolando una pratica che potrebbe salvare centinaia di vite ogni anno.

Guardare al futuro

Nonostante le difficoltà, la Calabria sta mostrando segnali di crescita nelle donazioni effettive, frutto di campagne mirate e del lavoro instancabile di associazioni come l’Avis e il Centro Regionale Trapianti. Mancini ha lanciato un messaggio di speranza: «È fondamentale dichiarare la propria volontà e superare questa barriera. Non possiamo più essere ultimi per consapevolezza. Serve un impegno collettivo». La cultura del dono, ha spiegato, non si costruisce solo con le parole, ma con gesti concreti e condivisi.

Ogni consenso raccolto rappresenta una luce di speranza. La donazione non è solo un atto medico, ma un atto d'amore verso l'umanità intera. Cambiare la mentalità significa costruire un futuro più umano, solidale e unito, dove ogni vita può fare la differenza.