«Il tempo necessario affinché in Calabria si riuscisse ad avere una soluzione in campo sanitario dettato dal tanto vituperato 'Decreto Calabria' voluto dal Governo Conte, sta per scadere, ed il presidente del centro destra con la squadra di preposti in Regione ha fallito, ed il fallimento dei risultati lo si fa ricadere sulla mancanza di tempo, tanto che se ne chiede una proroga di 6 mesi». È quanto afferma, in una nota, Massimo Misiti, coordinatore regionale del M5s.

«Secondo le dichiarazioni attribuite al presidente Occhiuto - aggiunge Misiti - il tempo servirebbe per far partire Azienda Zero. È indubbio che alla Calabria servano dei fondi così come è indiscutibile che sia necessaria una organizzazione con un censimento del personale sanitario. Ma sarebbe altrettanto necessario conoscere quanto siano operativi i reparti e come si stia monitorando il sistema sanitario che, in ambito di priorità, potrebbe avere una organizzazione di questo tipo: monitoraggio Lea; Analisi di produzione e della mobilità sanitaria; Rete ospedaliera; Rete dell'emergenza urgenza; Rete oncologica; indicatori Pne; assistenza territoriale; personale; accreditamento strutture pubbliche e private; Grandi apparecchiature; Edilizia sanitaria; Analisi economica; Dashboard Covid; Specialistica ambulatoriale e vaccinazioni. Il percorso del recupero della sanità in Calabria ha bisogno di valutazioni tecniche e priorità, e una di quelle che ripeto da tempo, è legata alla edilizia sanitaria ed alla definizione dei fondi stanziati dall'Inail ai tempi delle giunte precedenti per i quali ancora non si sono valutati neanche i progetti».

«A proposito è stata valutata - si domanda Misiti - la sede in cui dovrebbe essere edificato l'ospedale di Vibo Valentia? Sembrerebbe che sia stato progettato in un luogo in cui il rischio di frana sia elevato. Qual è la posizione rispetto all'edificazione dell'ospedale di Cosenza? Quali sono i flussi ed il turnover su posto letto? È stata fatta una valutazione degli aggiornamenti dell'incidenza dei Drg sui costi sulla capacità attrattiva e sulle fughe dei pazienti? Quanti sono i posti accreditati, per branca e necessari per legge, negli ospedali calabresi? E ancora, è rispettato il rapporto di Pl per abitante? La spesa farmaceutica è monitorata? È stato creato un sistema, magari digitale, per farlo? Moltissimo c'è da fare, ma avremmo bisogno di ulteriori notizie prima di poter plaudire al lavoro dei tecnici del presidente Occhiuto, la cui opera ancora non solo non soddisfa i cittadini calabresi ma per la quale, vista la mole di interventi necessari, forse 6 mesi non basteranno».