Lazio, Puglia e Umbria passano nella fascia di rischio alto. Stabili le terapia intensive. Ecco il monitoraggio settimanale di Iss e ministero della Salute
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Tre regioni italiane passano nella fascia di rischio alto nella tabella degli indicatori decisionali del monitoraggio settimanale di Iss e ministero della Salute sull'andamento dell'epidemia di Covid-19. Al 30 dicembre nessuna regione risultava a rischio alto, ora invece sono tre: Lazio, Puglia e Umbria. Le regioni a rischio moderato sono aumentate da 5 a 12 (Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Emilia Romagna, Marche, Molise, province autonome di Bolzano e Trento, Sicilia, Sardegna e Veneto); 6 regioni sono a rischio basso (Friuli Venezia Giulia, Liguria, Lombardia, Piemonte, Toscana, Valle d'Aosta).
Per quanto riguarda il tasso di occupazione dei reparti ordinari da parte di pazienti Covid, in 9 regioni è stata superata la soglia di allerta fissata al 15%. Il valore maggiore si rileva in Umbria (28,5%), seguita da Calabria (19,8%), Liguria (19,6%), Friuli Venezia Giulia (18,9%), Abruzzo (16,9%), Emilia Romagna (16,5%), Marche (16,3%), Sicilia (16,1%) e Basilicata (15,2%). La media nazionale è del 12,1% (rilevazione giornaliera al 5 gennaio), in calo rispetto al 13,0% rilevato il 29 dicembre.
L'occupazione delle terapie intensive è sotto la soglia del 10% in tutte le regioni. La media nazionale risulta stabile al 3,2%. Così come stabile è rimasto anche l'indice Rt (0,83), mentre sale l'incidenza: in una settimana è aumentata da 207 a 231 casi ogni 100.000 abitanti.