Secondo il monitoraggio della fondazione rispetto alla scorsa settimana si registra un 44,8% di nuovi casi in meno. Il 23% dei cittadini ha ricevuto solo la prima dose del siero contro il Coronavirus
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In Calabria, nella settimana che va dal 30 giugno al 6 luglio, si registra una performance in miglioramento sui casi attualmente positivi per 100.000 abitanti, 140, e, al contempo, si evidenzia una diminuzione dei nuovi casi rispetto alla settimana precedente del 44,8%. Ampiamente sotto soglia di saturazione, i posti letto in area medica e terapia intensiva, 4%. Lo rileva il monitoraggio settimanale condotto dalla Fondazione Gimbe.
Dai dati elaborati dalla Fondazione, la percentuale di popolazione calabrese che ha completato il ciclo vaccinale è pari a 32,3% a cui va aggiunto un ulteriore 23% solo con prima dose. La percentuale di popolazione over 80 che ha completato il ciclo vaccinale è pari al 77,3% del totale mentre un ulteriore 5% ha avuto solo la prima dose. La popolazione della fascia di età 70-79 anni che ha completato il ciclo vaccinale è pari, invece, al 60,8% con in più un ulteriore 23% solo con prima dose e i 60-69enni che hanno completato il ciclo vaccinale raggiungono il 48,9% della popolazione di quella fascia a cui aggiungere un ulteriore 28,5% solo con prima dose. La percentuale di popolazione over 60 che non ha ricevuto nessuna dose di vaccino è pari a 19,4%.
Il quadro in Italia
Dopo settimane di calo, riprendono ad aumentare i casi di Covid in Italia. Nella settimana tra il 30 giugno e 6 luglio c'è stato un incremento del 5%, a fronte di un calo del 24,2% dei ricoveri, del 30,7% degli ingressi in terapia intensiva e del 26,4% delle morti. In particolare in 11 regioni (Abruzzo, Campania, Liguria, Lombardia, Marche, Provincia autonoma di Trento, Provincia autonoma di Bolzano, Sardegna, Sicilia, Toscana e Veneto) si registra un incremento dei nuovi casi rispetto alla settimana precedente, mentre le restanti 10 regioni si confermano in calo.
«Sul fronte dei nuovi casi settimanali - dichiara Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe - dopo 15 settimane consecutive di discesa, si rileva un incremento del 5% rispetto alla settimana precedente. Anche l'attività di test, dopo 7 settimane di calo, registra un aumento del 15,5%, continuando tuttavia ad attestarsi su numeri troppo bassi, con conseguente sottostima dei nuovi casi e insufficiente tracciamento dei contatti».
Dalla settimana 5-11 maggio il numero di persone testate settimanalmente si è progressivamente ridotto del 60,3%, passando da 662.549 a 263.213, per poi risalire questa settimana a 303.969. I decessi, dopo l'apparente stabilizzazione della scorsa settimana (verosimilmente imputabile a ricalcoli), hanno ripreso a scendere attestandosi nell'ultima settimana a 162 con una media di 23 al giorno rispetto ai 31 della settimana precedente.
«L'occupazione di posti letto da parte dei pazienti Covid si attesta al 2% - afferma Renata Gili, responsabile Ricerca sui Servizi Sanitari Gimbe -. Tutte le regioni registrano valori inferiori al 10% e sono 8 le Regioni che non contano pazienti Covid ricoverati in area critica». Dal picco del 6 aprile i posti letto occupati in area medica sono scesi da 29.337 a 1.271 (-95,7%) e quelli in terapia intensiva da 3.743 a 187 (-95%). Le persone in isolamento domiciliare, dal picco del 28 marzo, sono passate da 540.855 a 41.121 (-94,2%).