Di false partenze ce ne sono state pure troppe, così come richieste di chiarimenti e sollecitazioni finora rimaste inapplicate. Tuttavia, a partire da lunedì dovrebbero, ma il condizionale è sempre d'obbligo, iniziare le somministrazioni del vaccino anti Covid anche in farmacia. L'intesa in Calabria ha seguito un percorso piuttosto accidentato.

Percorso ad ostacoli

Già dallo scorso 2 aprile Federfarma e i suoi associati avevano, infatti, espresso una preliminare disponibilità ad aderire alla campagna di vaccinazione ma le difficoltà non erano mancate, soprattutto, legate all'idoneità dei locali. Tuttavia, quindici giorni dopo i farmacisti erano riusciti ugualmente a strappare l'accordo al commissario ad acta, Guido Longo, rimasto però per lungo tempo lettera morta. Tant'è che addirittura un mese dopo era arrivata la denuncia da parte della stessa Federfarma: 521 farmacie aderenti su 781, 1.025 farmacisti pronti ad estendere l'immunizzazione di massa anche nei centri urbani più periferici ma dalla Regione nessun segnale sui vaccini da impiegare e sul target di popolazione da coinvolgere. E del resto l'accordo non contemplava tali dettagli.

La svolta

La svolta, tuttavia, è giunta nei giorni scorsi quando il commissario ad acta, Guido Longo, ha inviato una nota a tutte le aziende sanitarie e ospedaliere calabresi chiedendo di dar seguito all'accordo, rimasto nei fatti lettera morta per tre lunghi mesi. In indirizzo vi sono anche le farmacie territoriali e si richiede l'avvio della campagna vaccinale nelle farmacie aderenti «per l'immediata attuazione». Le interlocuzioni, nel frattempo, erano proseguite con una cernita delle farmacie aderenti; Federfarma aveva ipotizzato un coinvolgimento del 50%. Ma la nuova comunicazione sembra voler sollecitare un'accelerazione tant'è che si chiede alle aziende la definizione di tempi e modalità di ritiro dei vaccini da destinare alle farmacie.

Compenso

Queste ultime dovranno farsi carico dell'organizzazione delle attività che comprende anche la registrazione e la comunicazione dei dati, il triage prevaccinale, il consenso informato, la conservazione del vaccino e la sua tracciatura, il materiale necessario per l'inoculazione e il conferimento del certificato vaccinale. La Regione d'altro canto si impegna a riconoscere alle farmacie un compenso di 12 euro a somministrazione, che risulta essere doppio rispetto a quanto pattuito con i medici di medicina generale che hanno ricevuto 6,16 euro a vaccino.