Troppo lo stress cui il personale è sottoposto e la divisione del Giannettasio rischia la paralisi. Il caso è sul tavolo dei vertici aziendali che stanno valutando soluzioni adeguate
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È fuga dal pronto soccorso a Rossano: è troppo il carico di lavoro che l’intero personale è costretto a sobbarcarsi. Ben 9 infermieri si sono messi in malattia, gli ultimi due qualche ora fa, su un organico di 20 unità. Personale stremato e sotto stress, che ha combattuto e continua a lottare contro i flussi di pazienti Covid e pazienti ordinari. Sì, perché il presidio ospedaliero “Nicola Giannettasio” è sempre stato un luogo promiscuo, senza appositi percorsi Covid si è esposto a rischio tutto il personale nella fase topica della pandemia, quando la città era la prima della provincia di Cosenza per numero di morti e per contagi. Ed ora la situazione rischia di precipitare.
Il caso è sul tavolo dei vertici aziendali
Ora i vertici hanno assunto il dato e stanno cercando di trovare le soluzioni ottimali, nella consapevolezza che una postazione pubblica che svolge un servizio essenziale non può essere interrotta. Tra le soluzioni paventate, al fine di andare incontro a quel personale che non regge più i ritmi del pronto soccorso, la soluzione alternativa di un luogo di lavoro meno massacrante. La recente aggressione al medico di turno poi colpito da un infarto (oggi le sue condizioni sono in via di miglioramento) ha acuito lo stato d’animo degli operatori demotivati e stanchi. Si tratta di una lunga odissea che non nasce oggi ma da quando l’allora governo regionale Scopelliti, in nome della spending review, decise di chiudere gli ospedali di Trebisacce e di Cariati. Da allora, la gran parte dei pazienti dell’intera Sibaritide grava sullo spoke di Corigliano-Rossano.