Proprio ieri il presidente della Regione e commissario ad acta Roberto Occhiuto ha firmato il provvedimento che dispone la riattivazione, ma non sarà immediata e prima bisognerà adeguare il personale in servizio
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Riapre il punto nascita dello spoke di Cetraro-Paola quattro anni dopo la tragica morte di Tina Adamo, la giovane insegnante di danza deceduta nell’estate del 2019, nel reparto di Ostetricia e Ginecologia dell’ospedale Vincenzo Iannelli, a causa di una emorragia massiva, poche ore dopo aver dato alla luce il suo secondogenito. Le successive indagini sul grave episodio avevano poi rilevato importanti carenze strutturali e di personale del punto nascita, decretando la sospensione delle attività.
Un primo passo presso la riapertura era stato compiuto con la nomina del primario, Bruno Tucci, e più recentemente, con la ripresa a pieno regime dei ricoveri, limitati tuttavia alle gestanti entro la ventiquattresima settimana, oltre che di pazienti soggette a patologie ginecologiche.
Adesso, il presidente della Regione, Roberto Occhiuto, esercitando le proprie funzioni di commissario ad acta per il piano di rientro in Sanità, ha firmato il decreto, il numero 331 di ieri 29 dicembre, con il quale si dispone appunto la riattivazione del punto nascita.
Nel documento si prende atto della decisione in tal senso favorevole già deliberata dall’Asp di Cosenza e della necessità di ripristinare i servizi, tenendo conto che attualmente la popolazione locale deve rivolgersi al punto nascita di Cosenza, distante 60 chilometri percorribili in circa un’ora di tempo, oppure all’ospedale di Castrovillari (oltre 70 chilometri di distanza percorribili in oltre un’ora e 15 minuti), o ancora, all’ospedale di Lamezia Terme (oltre 80 chilometri di distanza percorribili in circa un’ora e 30 minuti).
Il decreto demanda l’Azienda sanitaria provinciale a disporre l’attivazione immediata del punto nascita. Bisognerà tuttavia attendere ancora qualche tempo poiché la riapertura stessa sarà subordinata a un adeguamento del personale in servizio in linea con la normativa vigente. Sotto questo aspetto, all’ospedale di Cetraro, saranno destinati quattro medici specialisti in Ostetricia e Ginecologia appartenenti alla terza brigata di medici cubani in predicato di giungere in Calabria.
Nel decreto, ancora, si dà atto anche della presenza di alcune criticità residue rilevate ad esito dell’ispezione condotta dalla commissione regionale per il percorso nascita, le cui risoluzioni seguiranno uno specifico cronoprogramma da attuarsi entro 180 giorni. In particolare, entro un mese l’Asp dovrà sottoscrivere un protocollo con l’hub di Cosenza per integrazione funzionale dei servizi di trasporto assistito materno e dei servizi di trasporto in emergenza neonatale, approntando contestualmente i connessi percorsi diagnostico-terapeutici assistenziali anche per la gestione della emorragia post-partum e per la gestione della sepsi. Entro un mese sarà necessario individuare pure una ostetrica di riferimento per l’ambulatorio di gestione delle gravidanze a basso rischio ostetrico. Tra le altre prescrizioni imposte, anche l’adeguamento della porta del blocco operatorio e l’attivazione di corsi formativi obbligatori per ginecologi, ostetriche, pediatri di sala parto.