Si consuma il primo passaggio in vista della costituzione dell'area dell'emergenza a Germaneto. Al vaglio alcune ipotesi su dove potrebbe nascere il reparto con una dozzina di posti letto. Resta il nodo personale (ASCOLTA L'AUDIO)
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La pubblicazione di un bando destinato all'arruolamento di un professore associato in Medicina interna è il segnale che le manovre d’abbordaggio al nuovo pronto soccorso dell’Azienda ospedaliera unica di Catanzaro sono iniziate. Nei fatti è quel che prevede il protocollo d’intesa per la nascita della Dulbecco, siglato e bollinato nei mesi scorsi: entro novanta giorni la definizione di un progetto che contempli l’attivazione di un pronto soccorso a direzione universitaria nel presidio Mater Domini.
Professore associato cercasi
E se le attenzioni al momento sono tutte catalizzate verso l’imminente avvicendamento ai vertici, sotto traccia in ateneo si consuma il primo passo verso la nascita di un secondo pronto soccorso nell’area di Germaneto. Nelle scorse settimane è stata, infatti, avviata la procedura selettiva per la copertura di un posto di professore di seconda fascia in Medicina interna, chiamato a svolgere attività di ricerca anche nell’ambito della Medicina d'Urgenza.
Il primo primario
Insomma, la selezione punta a scovare e poi a designare il primo direttore dell’unità operativa di Medicina d’Accettazione ed Emergenza nella storia universitaria che successivamente dovrebbe anche ricoprire l’incarico di direttore della relativa scuola di specializzazione. La procedura risulta in fase avanzata, il bando è scaduto nei giorni scorsi e il rettore ha già individuato la commissione incaricata di esaminare le candidature sebbene il progetto per la costituzione del nuovo pronto soccorso ancora non ci sia, almeno sulla carta.
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Trenta giorni di tempo
Dalla data di pubblicazione sul Burc del protocollo d’intesa – avvenuta lo scorso 27 aprile – il commissario straordinario dell’azienda Dulbecco, Vincenzo La Regina, ha novanta giorni di tempo per formulare la sua proposta alla Regione che dovrà esaminarla e pronunciarsi nei successivi novanta giorni assicurando il finanziamento. Più di un mese e mezzo ancora per mettere nero su bianco il progetto di nascita di un secondo pronto soccorso per il quale già circola qualche ipotesi progettuale.
Spazi e logistica
Probabilmente l’idea più quotata per ora è quella di realizzarlo nell’area deputata - durante l’emergenza pandemica - all’ingresso dei pazienti covid. Gli spazi facilmente raggiungibili dalle ambulanze, sono anche posti in prossimità delle sale operatorie e i reparti chirurgici, non un dettaglio secondario. In alternativa, resta sul tavolo l’ipotesi di crearlo negli spazi dell’ingresso principale benché eccessivamente distante dalle aree chirurgiche e dalle sale operatorie.
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Il nodo personale
È insomma un work in progress ma al di là degli aspetti prettamente logistici il nodo principale resta senz’altro il reclutamento del personale sanitario per consentire la messa a regime del pronto soccorso e del relativo reparto che potrebbe contare già in una prima fase nella presenza di circa dodici posti letto. La Regione dovrebbe autorizzare il surplus di personale e finanziare anche l'acquisto di tutta l'attrezzatura e le strumentazioni necessario allo scopo.
La rivoluzione h24
Medici e infermieri da destinare all’area dell’emergenza, ma non solo. Per far funzionare la macchina servirà potenziare anche i reparti collegati che adesso operano solo in regime di elezione: radiologia, neuroradiologia, chirurgia e tutte le discipline che ruotano attorno al pronto soccorso e che dovranno assicurare un servizio h24, in emergenza e anche in orario notturno contrariamente a quanto avviene oggi.