Sono stati inaugurati questo pomeriggio i ristrutturati locali del reparto di Radiologia del presidio Ciaccio De Lellis dell’azienda ospedaliera universitaria Dulbecco di Catanzaro. Gli interventi di ristrutturazione fanno il paio con l’installazione di moderne tecnologie all’avanguardia per le cure radioterapiche.
Al taglio del nastro il commissario straordinario Simona Carbone che ha sottolineato: «Abbiamo investito sul rinnovamento tecnologico che innesca poi il meccanismo di ristrutturazione dei locali e degli impianti. Un momento importante per l’azienda che vede raggiunto un obiettivo fissato da tempo che contempla il rinnovo di acceleratori lineari. Un investimento importante che restituisce alla cittadinanza e al servizio sanitario regionale la possibilità di rafforzare la risposta qualificata ai trattamenti di radioterapia».

Il reparto, secondo quanto riferito dal commissario, rappresenta un punto di riferimento per un vasto bacino di utenza erogando circa 1.200 prestazioni all’anno. Il progetto ha previsto la ristrutturazione del bunker 1, struttura da anni inutilizzata e l’installazione di un nuovo acceleratore lineare di ultima generazione.

Parallelamente è stato realizzato un intervento nel bunker 3 di adeguamento impiantistico con l’installazione di un altro acceleratore lineare e il completo rinnovo della sala dedicata alla tac, dove è stata introdotta una nuova apparecchiatura ad alta tecnologia.

Per quel che riguarda la tac di centratura, di recente acquisizione, il commissario ha precisato che «abbiamo approfondito, verificato e confrontato con tutte le realtà nazionali e con tutti gli acquisti su Pnrr in questo momento disponibili. Siamo nelle condizioni di dire che è una tac performante, assolutamente rafforzata dall’intelligenza artificiale per evitare fraintendimenti».

Sull’acquisto della tac di centratura è anche intervenuto il primario di Radiologia, Elvira Mazzei: «Una tac di ultima generazione, altamente performante che utilizza l’intelligenza artificiale. Ci permette di ricostruire una qualità dell’immagine superiore rispetto alla precedente e di correggere eventuali artefatti laddove i pazienti dovessero presentare delle protesi. La stiamo già utilizzando».