Solo l'azienda ospedaliera Pugliese Ciaccio di Catanzaro è tornata ai "livelli pre-covid" e, più in particolare, il pronto soccorso da settimane ormai in grande affanno per la mole smisurata di accessi. Lo aveva già confermato una ventina di giorni fa il direttore del dipartimento d'Emergenza-Urgenza, Giuseppe Masciari, ma nel frattempo l'orizzonte non si è rischiarato, tutt'altro. 

Da ogni angolo della Calabria

Nel reparto di prima emergenza continuano a riversarsi senza soluzione di continuità pazienti provenienti però non più solo dall'area centrale della Calabria - Crotone, Lamezia Terme e Vibo Valentia - ma anche dalle altre province di Cosenza e Reggio Calabria nonostante la distanza che almeno in via teorica renderebbe scomodo o quanto meno sconsigliabile il viaggio verso il capoluogo. E invece l'ospedale catanzarese conferma un alto grado di attrattività con un risvolto però negativo in termini di assistenza. 

Oltre il livello di guardia

Il pronto soccorso non ha mai rifiutato alcun paziente, tant'è che da giorni si lavora in una condizione di sovraffollamento che inizia però a superare il livello di guardia. Se infatti fino a qualche settimana fa i pazienti in attesa di un ricovero trovavano temporanea sistemazione nell'area di osservazione breve intensiva, ebbene da qualche giorno hanno iniziato a trovare sfogo nel corridoio del pronto soccorso. Barelle "parcheggiate" ai bordi delle stanze mediche dove si interviene sulle emergenze al fianco di pazienti che come anime di purgatorio attendono un ricovero nei reparti ospedalieri già saturi. 

I mesi caldi

Il numero di posti letto decisamente esigui per un hub capace di attirare pazienti dagli angoli più estremi della Calabria d'altronde ha sempre rappresentato il vulnus dell'azienda catanzarese a cui si accompagna però una incapacità di risposta direttamente sul territorio, ad esempio negli ospedali della provincia che faticano a trattenere anche i casi meno gravi riversando tutto il carico di pazienti verso il presidio che nei mesi estivi trabocca. Anche quest'anno si conferma il trend senza però la complicità del gran caldo che in questi giorni sta facendo registrare temperature record. Almeno secondo quanto confermato dal primario, i malori non rientrano nelle categorie di interventi che continuano ad ingolfare la principale porta d'ingresso al nosocomio cittadino.

Tredici barelle

Tuttavia, l'ingorgo persiste e oggi nel corridoio del pronto soccorso si potevano contare almeno tredici barelle con altrettanti pazienti in attesa di un ricovero. Le maggiori difficoltà si continuano a registrare per i ricoveri di area medica e non per quella chirurgica, e in questo caso a giocare un ruolo fondamentale la riattivazione, nei suoi spazi originari, della Geriatria e l’ampliamento dei posti letto di Medicina Generale che saranno estesi nei posti occupati finora dalla Geriatria. Durante la pandemia gli spazi erano stati riconvertiti per la cura dei pazienti covid. In tal modo, assicurano fonti ospedaliere, si potrà assicurare un aumento dei posti letto dagli attuali 39 (28 in Geriatria + 11 in Medicina) a 64: 34 di Geriatria e 30 di Medicina.