Si è conclusa l'istruttoria preliminare sui documenti contabili adottati lo scorso giugno. Il dipartimento ha chiesto ulteriori chiarimenti soprattutto all'Azienda sanitaria provinciale di Cosenza e Reggio Calabria
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Si è conclusa con una raffica di richieste di chiarimenti l’istruttoria preliminare avviata dal dipartimento Tutela della Salute sui bilanci consuntivi adottati dalle aziende sanitarie e ospedaliere calabresi. Nella giornata di ieri è, infatti, terminato il primo esame sui documenti contabili avvenuto attraverso un ciclo di incontri andati avanti per oltre una settimana e calendarizzati azienda per azienda.
Integrazioni documentali
Quasi a tutte sono state richieste integrazioni documentali. Il dipartimento intende vederci chiaro prima di apporre la fatidica firma di approvazione su bilanci che come nel caso dell’Asp di Cosenza e Reggio Calabria sono stati adottati privi di tutti i precedenti documenti contabili. Un inedito consentito per legge ma che lascia aperto più di uno spiraglio di incertezza e che giocoforza richiederà un controllo di maggior dettaglio.
Ok dei revisori
Per ora, gli unici bilanci ad ottenere il parere positivo dai rispettivi collegi sindacali sono stati quelli adottati dall’Asp di Crotone e dall’azienda ospedaliera Annunziata di Cosenza. Bocciato, invece, il bilancio consuntivo adottato dall’Asp di Cosenza, per tutte le altre si resta ancora in attesa della relazione che rappresenta condizione necessaria ma non sufficiente alla bollinatura finale.
La fatidica firma
Non affatto scontata sarà infatti l’approvazione dei documenti contabili che potrebbero anche essere bocciati se i dati inseriti in bilancio non risulteranno convincenti fino in fondo. In tal senso, e soprattutto per le aziende che hanno beneficiato degli effetti della legge nazionale, l’istruttoria può dirsi ancora alle battute iniziali. L’integrazione documentale richiesta dal dipartimento è infatti poderosa.
Attendibilità dei dati
Per ogni singola posta di bilancio è stata richiesta una ricostruzione puntuale dell’operazione che ha condotto ad asseverare quel dato dal momento che allo stato risultava impossibile ripescarlo dai precedenti documenti contabili. Un lavoro certosino per evitare di ritrovarsi con una bomba tra le mani e che mira soprattutto al controllo di quegli elementi maggiormente aleatori come, ad esempio, il fondo rischi.
Fondo rischi
Il dipartimento ha chiesto alle aziende, che non lo avessero ancora fatto, di trasmettere le relazioni redatte dai rispettivi uffici legali per verificare, in prima persona, l’affidabilità delle valutazioni effettuate nel calcolo del rischio di soccombenza per le cause ancora pendenti. Un problema enorme, soprattutto, per le aziende sanitarie che, oltre ai contenziosi per debiti commerciali, ne annoverano di milionari con le cliniche private accreditate per le prestazioni erogate in regime di extrabudget.