«La puntuale ricostruzione effettuata da LaC News24 in ordine al rischio che salti il banco dei debiti di aziende sanitarie e ospedaliere calabresi nei confronti dei fornitori conferma i timori che da tempo abbiamo espresso come gruppo regionale del Pd». Ad affermarlo è il capogruppo del Pd in Consiglio regionale Mimmo Bevacqua che torna, ancora una volta, sul tema chiedendo alla giunta Occhiuto un’operazione verità e l’avvio delle procedure di pagamento per evitare ulteriori problemi per una sanità già al collasso.

Leggi anche

«Il Tavolo Adduce a Roma – prosegue Bevacqua – aveva già evidenziato la necessità di procedere all’approvazione dei bilanci di quelle Asp, che non approvano da anni i documenti contabili, rendendo ancora più complessa la quantificazione del debito del comparto, mentre continuano a galoppare gli interessi di mora (10,5%) e quelli legali (5%) e, in alcuni casi, anche le spese di anticipazione di cassa attivate da alcune aziende, nonché le spese legali. In queste condizioni il debito continua ad aumentare quotidianamente e la scadenza del 31 dicembre 2023 si avvicina».

«In questi mesi, grazie alla norma che blocca i pignoramenti sino a dicembre del corrente anno, le casse della sanità hanno sicuramente tratto una boccata di ossigeno - seppure effimera -  perché, comunque, la legge non ha bloccato la corsa degli interessi. Ma quella norma non è prorogabile, salvo non si voglia aggirare - continua il capogruppo Dem - i principi dettati dalla Corte Costituzionale e dalle direttive europee. Quindi, è necessario sbloccare i procedimenti di pagamento e recuperare i ritardi per saldare i debiti certi entro l’anno, altrimenti ci sarà un’esplosione di azioni esecutive».

«Nonostante i nostri appelli – dice ancora Bevacqua – nulla si è mosso fino ad oggi e adesso, se davvero si dovesse arrivare ad un’anticipazione della scadenza fissata originariamente a fine anno, la situazione diventerebbe davvero esplosiva. Occorrono dunque da parte del Presidente Occhiuto immediati chiarimenti: quanti debiti sono stato pagati fino a oggi; quali sono le Asp che hanno pagato; quanti debiti hanno ancora le singole Asp; quante Asp hanno la documentazione contabile in ordine per poter pagare; quante risorse sono disponibili per definire il debito pregresso».

«Inoltre, conoscere se gli inadempimenti - conclude Bevacqua- sono da ascrivere a inefficienze regionali o a incapacità amministrativa delle Asp e, in questa seconda ipotesi se intende adottare immediato provvedimenti di revoca dei direttori. Nell'ambito di una operazione trasparenza ribadiamo, ancora una volta, la nostra disponibilità a dare un contributo per la soluzione dei problemi. Dal porto delle nebbie in cui versa la sanità bisogna uscire senza indugi».