Anche l’ultimo giorno di luglio è trascorso senza che dal terzo piano della Cittadella giungessero notizie sul pluriannunciato start di Azienda Zero, la mega struttura sanitaria che dovrebbe assorbire e accentrare molte delle funzioni sinora svolte dal dipartimento Tutela della Salute e, in parte, anche dalle aziende del servizio sanitario.

È la seconda volta, infatti, che il commissario di Azienda Zero, Giuseppe Profiti, si sbilancia indicando date in cui la costituenda agenzia per i servizi sanitari avrebbe dovuto finalmente mollare gli ormeggi e prendere il largo ma puntualmente smentite dai fatti.

Un anno fa

La prima volta, in effetti, il commissario di Azienda Zero si era mostrato cauto e aveva utilizzato il condizionale. Esattamente un anno fa, d’estate, a margine di una iniziativa organizzata nella piana di Gioia Tauro ai cronisti che gli chiedevano conto aveva risposto indicando quale orizzonte temporale gennaio ma solo nella forma dell’auspicio.

Tre mesi fa

Più persuaso è apparso, invece, lo scorso aprile probabilmente perché l’obiettivo sembrava davvero alla portata. «Abbiamo programmato lo start operativo di Azienda Zero per il primo di luglio» aveva annunciato, dichiarazioni a cui hanno poi fatto effettivamente seguito una serie di procedure amministrative propedeutiche alla nascita dell’ente di governance.

Work in progress

Tuttavia, le uniche notizie certe provenienti oggi dalla Cittadella indicano un work in progress sul reclutamento di personale. Allo stato sono otto le unità che hanno ottenuto il placet da parte del manager genovese a transitare in temporaneo utilizzo nella costituenda mega struttura. Si tratta di personale del comparto arruolato mediante un avviso di manifestazione d’interesse che a metà luglio dava atto di un buon numero di istanze d'adesione protocollate.

Non si hanno ancora notizie, invece, della manifestazione d’interesse per il reclutamento del personale della dirigenza, i cui termini sono stati prorogati di qualche giorno lo scorso 5 luglio a causa di «un malfunzionamento della casella di posta elettronica». Ulteriori tre unità erano state messe a bordo tra aprile e maggio.

Probabilmente troppe poche per un ente che ha l’ambizione di subentrare in quasi tutte le funzioni di competenza del dipartimento Tutela della Salute e in parte delle aziende sanitarie, e che a regime dovrebbe poter contare su circa 200 professionisti.