VIDEO | Sbloccate le risorse del Pnrr. Restano fuori Campania, Sicilia e Sardegna. Il risultato raggiunto grazie alla corretta trasmissione dei dati relativi alla presa in carico dei pazienti. Prima la mancata comunicazione precludeva l’accesso ai finanziamenti
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È un risultato senza infamia e senza lode quello che è riuscito a strappare la Calabria nell’ultimo monitoraggio eseguito da Agenas, per conto del ministero della Salute, nella copertura dell’assistenza domiciliare integrata. Nel 2023 è stato centrato l’obiettivo che sblocca le risorse del piano nazionale di ripresa e resilienza ancorato alla presa in carico al domicilio di pazienti over 65: 800mila entro il 2026, 525mila nel 2023, obiettivo traguardato con il 138% di copertura del target ma con un apporto assai differenziato tra le regioni d’Italia.
Chi molto, chi poco
C’è chi ha portato in dote un’ottima percentuale e chi a stento è riuscito a superare la soglia per lo sblocco delle risorse, tra queste appunto la Calabria che si è piazzata appena un gradino sopra le tre regioni che non hanno avuto accesso ai fondi. Stupore espresso dallo stesso presidente e commissario ad acta, Roberto Occhiuto, che, convocata la stampa, ha riferito del traguardo inatteso, soprattutto al ministero.
Traguardo inatteso
Il ritardo accumulato era considerevole, ha spiegato in sintesi ai microfoni, ma comunicando bene i flussi abbiamo dimostrato che anche in Calabria i risultati possono essere raggiunti. Ebbene, in termini percentuali la Calabria si posiziona quart’ultima tra le regioni d’Italia, sopra la Sicilia, la Campania e la Sardegna, le uniche tre tagliate fuori dall’accesso ai fondi.
Per il rotto della cuffia
In una sorta di limbo, con uno stentato 95% riesce a raggiungere il target e strappare lo sblocco dei fondi: quasi 30 milioni, 29.610.600 per l’esattezza. Performance smagliante, ad esempio, per la provincia di Trento con una copertura del 235%, l’Umbria al 206%, la Puglia al 145% e via dicendo. La Calabria centra l’obiettivo per il rotto della cuffia, con uno scarto di sole 951 “teste” che non gli preclude però l’accesso ai fondi.
I flussi
Secondo quanto riferito nel corso della conferenza stampa, il risultato è stato possibile grazie alla corretta trasmissione dei dati relativi alla presa in carico dei pazienti, prestazioni effettivamente eseguite ma finora non comunicate o comunicate solo parzialmente ai fini del monitoraggio. Una operazione che di recente è stata accentrata sotto il controllo di Azienda Zero.