«Quanto successo domenica scorsa al Pronto soccorso di Vibo è stato un fatto eccezionale. Una cosa simile, mi ha riferito il primario (Enzo Natale, ndr), non è mai successa negli ultimi trent’anni. Ma la situazione si è normalizzata nel giro di poche ore».

Il commissario dell’Asp di Vibo, l’ex prefetto Vittorio Piscitelli, ridimensiona la portata del caos che negli ultimi giorni ha caratterizzato la gestione del Pronto soccorso, dove domenica sette ambulanze si sono ritrovate in fila senza la possibilità di far scendere i pazienti a bordo a causa della mancanza di personale e della scarsità di posti letto e barelle. Una situazione che è stata definita «ai limiti dell’assurdo» da un medico del 118. Eppure, secondo Piscitelli, il contesto è molto meno emergenziale di come appaia.

«Una serie di coincidenze ha determinato quella congestione improvvisa. Sono arrivate ambulanze che sapevano che non avrebbero potuto far ricoverare i pazienti perché non c’erano posti letto».

Insomma, quelle ambulanze in fila non dovevano esser lì?
«Normalmente queste ambulanze dovrebbero chiamare la centrale operativa che le dovrebbe indirizzarle verso gli ospedali che hanno disponibilità di posti letto. Questo non è avvenuto. Mi è stato riferito che alcuni codici non erano neanche da pronto soccorso. Comunque, tutti i pazienti sono stati accettati e curati nel giro di pochissime».

E i farmaci? Pare che ce ne sia carenza in ospedale…
«No, i farmaci non sono mai mancati in ospedale. Qualche volta si è registrata una carenza di presidi sanitari, come le siringhe e cose di questo tipo, ma non di farmaci».

Commissario, siamo alla fine di febbraio. I lavori da 25 milioni di euro per l’ammodernamento e l’adeguamento antisismico dello Jazzolino cominceranno come previsto nei primi giorni di marzo?
«Probabilmente ci sarà un lieve ritardo nella consegna dei lavori alla ditta appaltatrice, questione di pochi giorni. Credo, dunque, che entro marzo il cantiere verrà aperto. Questo perché la trasformazione delle risorse a disposizione da Pnrr a Fondo per lo Sviluppo e la Coesione (Fsc, ndr) si sta ancora concretizzando».

Allude all’idea del presidente Occhiuto per disinnescare i tempi contingentati previsti dal Pnrr e non perdere le risorse?

«Sì. A giorni dovrebbe arrivare la lettera ufficiale che annuncia il completamento dell’iter. Quindi, al momento, non siamo ancora pronti consegnare i lavori alla ditta, adempimento che potrebbe slittare di alcune settimane. Ma questo ormai è ininfluente, perché non siamo più costretti a rispettare la scadenza di fine febbraio per non perdere le risorse. Può passare anche un altro mese e non succede nulla, l'importante è non perdere le risorse e far partire i lavori».
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