Mentre politica e magistratura si pongono delle domande attorno al nuovo scandalo delle transazioni facili che hanno visto protagoniste le Asp calabresi, a Reggio si celebrano strumenti e metodi innovativi per la gestione delle risorse umane, elemento cruciale per il funzionamento del settore sanitario, dove il capitale umano è il principale motore di qualità e innovazione.
E la protagonista è proprio l’azienda reggina guidata da Lucia Di Furia che ha intrapreso un percorso di trasformazione che punta a valorizzare il capitale umano, promuovendone la formazione e il coinvolgimento nell’implementazione di pratiche di welfare innovative, anche a garanzia di una risposta ai bisogni di salute degli Utenti.

Di Furia: «Riprendiamo le buone pratiche»
«Oggi – ha esordito il direttore generale Di Furia – facciamo un incontro per confrontarci con le altre Asp della Regione e soprattutto per andare avanti sulla ripresa di buone pratiche, relativamente alla gestione del personale, cercando di riportare in asse l’azienda, sia nel rispetto dei contratti collettivi nazionali e sia perché tutta una serie di attività che si svolgono proprio con i professionisti servono per far sentire i professionisti parte di questa azienda. Diciamo non solo i muri, non solo le tecnologie, ma l'investimento principale deve essere rivolto ai nostri operatori che sono quelli che garantiscono la sanità ai cittadini».
L’esperienza dell’Asp di Reggio Calabria, diventa modello e dimostra quindi che investire in risorse umane attraverso strumenti e metodi innovativi non è solo un’opzione, ma una necessità. D’altra parte in via Diana sono convinti che i cambiamenti organizzativi ma anche ascolto e disponibilità a comprendere le difficoltà del mondo del lavoro, hanno avuto un impatto positivo, contribuendo a creare un ambiente di lavoro più collaborativo e innovativo, in cui i dipendenti sono al centro dei processi innovativi e ne diventano protagonisti. Tali azioni – rimarca l’Asp - hanno avuto ricadute positive anche nei confronti dei dati di attività con particolare riguardo ai LEA; si è assistito ad un miglioramento dei risultati ottenuti dalla Asp di Reggio Calabria per quanto riguarda gli Indicatori del Nsg raggiunti, ed un miglioramento dell’efficacia dei servizi offerti ai cittadini.

«La nostra è un’esperienza di rinnovo di attività – dice soddisfatta Di Furia –. Abbiamo trovato situazioni in cui non sono stati dati, per esempio, i buoni pasto, e stiamo ora chiudendo qualche situazione aperta dal 2016, e quindi erogare i buoni pasto, gli incarichi professionali, il ciclo delle performance, la riorganizzazione dell'assistenza dell’attività libero professionale intramoenia, che pure è dovuto. Tutta una serie di riorganizzazioni di regolamentazioni e di riprese in mano di quelli che sono i principali focus su cui un'azienda sana investe perché investire nel personale vuol dire investire nella sanità per i cittadini».

All’incontro che è stato un vero e proprio confronto tra direttori generali e Commissari ha preso parte – sostituendo l’annunciato Commissario Roberto Occhiuto, impegnato a Roma sulla vertenza Abramo – anche il subcommissario alla sanità calabrese Ernesto Esposito che ha in qualche modo esaltato l’esperienza dell’Asp reggina che potrebbe far recuperare il tempo perduto anche nelle altre realtà.

Esposito: «Nel management dell’azienda una possibilità di riscatto»

«Oggi celebriamo un momento importante per la sanità a Reggio Calabria che ha ritrovato nel management attuale una modalità, un elemento, una possibilità di riscatto dopo tanti anni in cui c'è stata disorganizzazione e che purtroppo ha anche ridotto sensibilmente i servizi erogati alla popolazione – ha esordito Esposito –. Oggi siamo qui per capire bene e per farci raccontare appunto dal direttore generale Di Furia e da tutti i suoi collaboratori quello che questi due anni si è prodotto e si sta producendo per un rilancio della sanità e per offrire più servizi sicuramente alla comunità di Reggio Calabria».
Esposito e la struttura commissariale della sanità vogliono insomma capire se questo percorso intrapreso a Reggio possa essere riproposto in toto o in parte anche in altre Asp dove, sottolinea Esposito «pure si sta facendo un ottimo lavoro. È un'ottima squadra quella che si è creata in regione con tutti i direttori generali e commissari e queste occasioni servono proprio per confrontarci per scambiarci le varie esperienze. Io credo che quello che stanno facendo qui è veramente importante, considerando che forse Reggio Calabria era, tra le aziende sanitarie, quella un po' più problematica quando ci siamo insediati qui, più di due anni fa, e credo che invece attualmente i passi in avanti che sono stati fatti sono importanti e qualche risultato si inizia anche a vedere».