È uno strumento fondamentale per migliorare la presa in carico dei pazienti con sclerosi multipla, il pdta, percorso diagnostico integrato che è stato approvato con decreto dalla Regione Calabria nel 2017.

Un documento recepito dalle aziende sanitarie ma solo in parte: «Questo è successo a Vibo Valentia dove gli effetti positivi ci sono stati, al Pugliese Ciaccio e al Mater Domini di Catanzaro. A Cosenza sono in fase di approvazione, la stessa cosa al Gom di Reggio Calabria dove è stato redatto un pdta interazioendale tra Asp e ospedale. A Crotone ancora non ci siamo mossi. L'appello è che il commissario dell'Asp di Crotone si dia da fare. Abbiamo avuto un incontro circa cinque o sei mesi fa ma ad oggi ancora non abbiamo il pdta approvato su Crotone e le persone continuano ad emigrare fuori regione e ad avere soprattutto disagi».

L'impegno dell'Aism

Da qui dunque l'intervento dell'Aism, associazione italiana sclerosi multipla, rappresentata in Calabria da Salvatore Lico, che ribadisce i vantaggi da quando i pdta hanno trovato applicazione e l'impegno per evitare i cd viaggi della speranza fuori regione. «Giusto per fare un esempio – spiega Lico -: le persone con sm che prima si curavano al Pugliese Ciaccio di Catanzaro erano circa un centinaio, adesso sono circa trecento. Questo significa minori disagi per i pazienti ma anche minore spesa sanitaria per la Regione Calabria». Dunque la speranza è che anche per i pazienti crotonesi affetti da sclerosi multpla, circa 400, ci possa essere presto un pdta aziendale in linea con il documento approvato a livello regionale. «L'appello – conclude - è che il commissario ci contatti e si dia da fare per approvare il documento e che sia ovviamente un documento attuabile e non solo carta scritta, questo non ci interessa».