Memoria e impegno. Giunto alla sua terza edizione, il Premio Lilia Gaeta si è confermato come un momento di forte ricordo e impegno collettivo. Nella Sala Federica Monteleone del Consiglio Regionale della Calabria, istituzioni, magistrati, medici e rappresentanti della società civile si sono riuniti per ricordare il magistrato Lilia Gaeta e, al tempo stesso, rilanciare un messaggio chiaro: la battaglia contro il cancro e per una sanità più giusta riguarda tutti. L’iniziativa, fortemente voluta dalla Garante della Salute della Regione Calabria, Anna Maria Stanganelli, è stata organizzata in concomitanza con la Giornata Mondiale contro il Cancro, occasione simbolica per sensibilizzare sull’importanza della prevenzione e della ricerca.

Lilia Gaeta, il magistrato con il sorriso

Giudice rigoroso e donna di straordinaria umanità, Lilia Gaeta è stata un esempio di giustizia e sensibilità. Presidente della seconda sezione penale della Corte d'Appello di Reggio Calabria, si è distinta per il suo lavoro instancabile a tutela dei più fragili e per il suo impegno nella denuncia delle carenze sanitarie. La battaglia contro la malattia non l’ha mai fermata: con lucidità e determinazione, ha continuato a offrire sostegno ai colleghi e ai pazienti oncologici, trasformando la propria esperienza personale in una voce autorevole per migliorare la sanità. Una lotta, fino all’ultimo, fatta con il sorriso e con una bellezza d’animo che ancora dopo anni coinvolge e travolge.

I premiati della terza edizione

Il Premio Lilia Gaeta 2025 è stato assegnato a figure di spicco della magistratura, della sanità e della società civile che si sono distinte per il loro impegno a favore della giustizia e della tutela della salute. Tra i premiati: Flavia Maria Luisa Modica, Sostituto Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Reggio Calabria; Giuseppe Cannizzaro, Questore di Cosenza; il Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco di Reggio Calabria; l’Associazione “Grace”, punto di riferimento per il supporto ai pazienti oncologici; Mariangela Preta, direttore del Polo Museale di Soriano Calabro. Attribuiti poi riconoscimenti alla memoria di Giuditta Polimene e di Gaetano Gebbia, il cui esempio continua a ispirare.

La Garante Stanganelli: «Un impegno concreto per la sanità»

Aprendo i lavori della giornata, la Garante della Salute Anna Maria Stanganelli ha sottolineato il significato profondo dell’evento e la necessità di tradurre la memoria in azione.

«Lilia Gaeta rappresenta un esempio per le presenti e future generazioni. Oggi, in occasione della Giornata Mondiale contro il Cancro, abbiamo chiamato a raccolta autorità, istituzioni, medici e associazioni per impegnarci tutti, ciascuno per le proprie competenze, nel contrasto alle patologie oncologiche. L’obiettivo è rimuovere le diseguaglianze sanitarie, che ancora oggi negano ai cittadini calabresi un equo accesso alle cure. Le criticità sono tante e le segnalazioni all’Ufficio del Garante lo confermano, soprattutto sui lunghi tempi d’attesa e le difficoltà di accesso ai servizi. Dobbiamo lavorare insieme per restituire ai cittadini la fiducia nel sistema sanitario».

Il ricordo di Luciano Gerardis: «Lottare con gioia di vivere»

Luciano Gerardis, già Presidente della Corte d’Appello di Reggio Calabria, nonché marito della compianta Lilia Gaeta, ha reso omaggio alla moglie con parole profonde, ricordandone l'instancabile dedizione alla giustizia e il coraggio con cui ha affrontato la malattia. Il suo impegno non si è mai fermato, trasformando la sofferenza in un messaggio di forza per tutti coloro che combattono ogni giorno.

«È una giornata molto emozionante per me, ma non solo per me. Mia moglie non avrebbe mai voluto un semplice ricordo formale, perché il suo impegno era costante, concreto. Si batteva per una sanità migliore, raccogliendo e condividendo le esperienze di tanti pazienti, offrendo supporto anche nei momenti più difficili. Riceveva decine di telefonate ogni giorno, incoraggiando gli altri, anche quelli che stavano meglio di lei. Mi fa molto piacere che la Garante abbia deciso di legare il suo nome a questi premi, che ogni anno rinnovano un messaggio di speranza: credere nella ricerca, non arrendersi mai e vivere ogni giorno con forza e determinazione».

Il Questore di Cosenza Cannizzaro: «Un riconoscimento che ci onora»

Tra i premiati, il Questore di Cosenza, Giuseppe Cannizzaro, ha evidenziato l’importanza del riconoscimento alla Polizia di Stato, sottolineando un episodio simbolico. «Siamo grati per l’attenzione ricevuta. Questo premio ci onora perché riconosce l’impegno del nostro personale, in particolare per il salvataggio della piccola Sofia, sottratta ai genitori 24 ore dopo la nascita e riportata alla famiglia grazie al lavoro degli agenti. Essere qui oggi significa vedere riconosciuta la dedizione e il sacrificio di tanti uomini e donne della Polizia di Stato».

Per il prefetto Vaccaro «La prevenzione è la vera battaglia»

Sul tema della prevenzione si è soffermata anche il Prefetto di Reggio Calabria, Clara Vaccaro, sottolineando come questo concetto non debba essere confinato alla sola salute, ma esteso all'intero tessuto sociale e istituzionale.

«Ogni anno ci riuniamo per onorare il ricordo di una donna che ha lasciato un segno indelebile nella nostra comunità e per sottolineare quanto la prevenzione sia una responsabilità collettiva. Non è soltanto un pilastro della sanità, ma un principio guida per costruire una società più consapevole e giusta. La prevenzione deve essere intesa come un impegno costante, che attraversa ogni settore della nostra vita, dalla salute alla legalità. Per noi donne, poi, la prevenzione oncologica rappresenta non solo una speranza, ma una possibilità concreta di vivere con maggiore sicurezza e dignità. La diagnosi precoce può fare la differenza tra la vita e la morte: è un diritto che va difeso con determinazione e con la consapevolezza che solo attraverso un'azione comune possiamo abbattere le barriere che ancora oggi limitano l’accesso alle cure».

Sanità e ricerca oncologica: i nodi da sciogliere

Nel corso della giornata è stato affrontato anche il tema della ricerca oncologica e delle criticità sanitarie in Calabria. Tra gli interventi, i dottori Antonino Iaria e Said Al Sayyad hanno evidenziato il problema dell’accesso alle cure e delle lunghe liste d’attesa, mentre Federico Tallarigo e Massimo Martino hanno parlato dei progressi nelle terapie oncologiche e nei trapianti di cellule staminali.

Il Premio Lilia Gaeta rappresenta molto più di un riconoscimento: è un segnale chiaro, un’esortazione collettiva a non lasciare che il ricordo resti confinato nella memoria, ma si traduca in azioni reali e tangibili. Ogni edizione rinnova un impegno concreto, attraverso le testimonianze di chi si batte con dedizione per la giustizia, per la tutela della salute e per una società più giusta. Come ha fatto Lilia Gaeta, sempre con il sorriso.