Il dramma della sanità calabrese raccontato con un docufilm, proiettato a favore degli studenti del Liceo Galileo Galilei prima e dei cittadini poi. Con questa iniziativa, l’associazione “Colpo” - operante a Paola e nell’hinterland cosentino - ha voluto coinvolgere la popolazione in una riflessione sul diritto inalienabile alla salute, costituzionalmente sancito e attualmente messo a repentaglio dalle scelte dei governi che, dal 2011 in poi, si sono succeduti alla guida dell’Italia.

Raccontato tramite l’esperienza diretta dell’associazione “Le Lampare Bassojoniocosentino”, che ha impresso su pellicola ciò che è accaduto in Calabria - e nello specifico a Cariati - nell’arco temporale della fase più acuta dell’emergenza sanitaria dovuta alla diffusione del virus Sars-Cov-2 (nota anche come epidemia da Covid 19), il dramma della sanità italiana si è disvelato dinnanzi agli occhi dei tanti presenti alle due proiezioni, trasmesse sullo schermo del Cinema Teatro Odeon nella mattinata di sabato 4 marzo e nella prima serata di lunedì 6 marzo.

L’opera con cui gli attivisti hanno sollecitato la riflessione, è stata il docufilm “C’era una volta in Italia, Giacarta sta arrivando”; diretto da Federico Greco e Mirko Melchiorre e girato tra il 2020 e il 2021 a Cariati, dove a seguito della chiusura dell'ospedale nel 2010, e della crisi pandemica, una delegazione di attivisti locali ha occupato l'ospedale per oltre 150 giorni, riuscendo ad attirare l'attenzione di politici, attivisti e media sull'argomento della sanità pubblica.

«Il dibattito – hanno fatto sapere i componenti di “Colpo” su Facebook – ha fatto emergere grande coinvolgimento da parte dei presenti, raggiungendo l'obiettivo prefissato della sensibilizzazione dei più giovani, che necessitano di prendere coscienza del disastroso e contorto sistema sanitario con cui inevitabilmente si scontrano. Gli studenti hanno tratto molto dal docufilm, grazie all'audacia dei protagonisti ed al forte senso solidale che sono riusciti a trasmettere. Senza la solidarietà e l'audacia non sarà mai possibile osare ed essere fiduciosi. È emersa forte la convinzione che le rivoluzioni partono dal basso e dai bisogni reali della comunità, e  che ognuno, all'interno del territorio che vive, è chiamato ad impegnarsi affinché la situazione migliori».

Presente in sala anche il presidente nazionale emerito del Sindacato dei Medici Italiani, Cosmo De Matteis, che riguardo lo stato di inefficienza di molte strutture territoriali, si è detto convinto che un rimedio possa giungere dal potenziamento «delle postazioni di guardia medica. La nostra soluzione è semplicissima - ha detto il presidente dei dottori famiglia - accorpare più postazioni con più camici bianchi, che siano in grado di garantire una turnazione capace di coprire le esigenze di tutte quelle realtà attualmente non in grado di garantire i livelli essenziali di assistenza».