«Quando sono pronte le mie piastrine?». Federico aveva 5 anni quando rivolgeva questa domanda al suo medico, Francesco Zinno, oggi direttore del dipartimento trasfusionale area nord della Calabria. Sono passati 18 anni da allora. Federico, affetto da un grave tumore al cervello, non c’è più, ma la sua brevissima esperienza di vita, il modo in cui affrontò la malattia e la fiducia che riponeva nei medici che lo curavano, continuano a rappresentare un ricordo indelebile per Zinno.

 

«Non posso dimenticare quelle parole - afferma il medico -. Federico negli anni è diventato il punto di partenza di ogni mia giornata. È sempre accanto a me. Lui mi consente di andare avanti. Dà il giusto significato alle mie giornate lavorative perché mi ricorda che l’altro ha bisogno di noi».
A distanza di tanti anni l’emozione è ancora forte. «Ha lottato per circa due anni, poi è venuto a mancare», ricorda Zinno con la voce rotta dalla commozione e aggiunge: «Non mi stanco mai di raccontare questa storia ai miei colleghi. Le battaglie quotidiane sono tante, non è facile. E così quando lo sconforto, lo scoraggiamento vorrebbero avere il sopravvento infondo la giusta dose di energia. Ricordo il piccolo Federico».

 

 

Da quasi un anno, Zinno dirige con questo spirito il centro trasfusionale. Ha portato avanti diverse battaglie. Alcune le ha vinte.
«Nel mese di marzo il Dipartimento è diventato officina di lavorazione delle unità di sangue e - aggiunge con un orgoglio - è l’unico centro a essere dotato di una strumentazione che consente la lavorazione automatica del sangue. Una garanzia per la migliore qualità degli emocomponenti».

 

Per il 2018 è previsto un altro importante passo: la struttura si doterà di una strumentazione all’avanguardia che permetterà di congelare i globuli rossi e di conservarli per dieci anni. «Questo - spiega - consentirà di fronteggiare la carenza di sangue soprattutto nei periodi di emergenza come durante la stagione estiva, le festività natalizie e nei periodi dei picchi influenzali».

 

La donazione del sangue è un importante gesto di solidarietà, «eppure in Calabria, soprattutto a Cosenza e a Reggio, scarseggia». «Dovremmo sempre ricordare che in appena dieci minuti del nostro tempo, donando il sangue potremmo salveremmo tre vite - sottolinea il medico -. Non dimentichiamo che anche oggi ci sono tanti Federico che hanno bisogno del nostro aiuto, che bussano alla porta per avere le loro piastrine».
Il centro, per volere del direttore Zinno, resta aperto anche di domenica, anche la vigila di Natale. «Così - conclude - chi vorrà potrà donare il sangue anche in questo giorno e fare un regalo al prossimo, il più prezioso: il regalo della vita».