La denuncia del consigliere comunale Gianluca Falbo: «Dopo otto ore di attesa, molti non sono nemmeno riusciti ad effettuare la scelta perché l’ufficio ha chiuso»
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Monta la polemica a Cassano Allo Ionio, a finire nell’occhio del ciclone la gestione della scelta del nuovo medico di famiglia.
Il tutto è riconducibile al pensionamento di due medici di base che sono andati in pensione. Per diversi assistiti sono iniziati i problemi, spesso risolti con la “soluzione” del medico di guardia che, oltre al presidio di prontezza, ha dovuto assicurare anche le semplici prescrizioni mediche.
La notizia di una nuova figura di medico di base resasi disponibile nelle ultime ore, ha coinvolto centinaia di persone che si sono recati al Poliambulatorio per mettersi in fila davanti allo sportello “Scelte, esenzioni e ticket” per scegliere il medico. Il rincorrersi di voci ha indotto i cittadini a presenziare da prestissimo davanti all’ufficio ma il risicato personale a disposizione dell’utenza ha creato malcontento e proteste, non ultime quelle del consigliere comunale Gianluca Falbo che definisce l’accaduto come «una scena straziante, indegna di un Paese civile, che ha visto centinaia di persone, molte delle quali anziane e malate, accalcarsi sin dalle prime luci dell’alba nella speranza di poter scegliere un nuovo medico di famiglia».
«Hanno aspettato ore ed ore, – scrive ancora Falbo – sotto il sole, senza sedie, senza un minimo di organizzazione. Dopo otto ore di attesa, molti non sono nemmeno riusciti ad effettuare la scelta, perché l’ufficio ha chiuso».
Il problema sarebbe legato alla risicata presenza di operatori che, per quanto denuncia l’amministratore comunale, erano solo in due: «Due impiegati per oltre 1000 persone. Sì, avete letto bene: due persone per gestire una folla disperata, un’utenza lasciata in balìa del caos».
Un parallelismo forte quello che pone il consigliere Falbo che continua a scrivere: «La situazione sembrava quella di un paese in guerra, gente che lotta per un sacco di farina per sopravvivere. Solo che qui non si lottava per il cibo, ma per un diritto fondamentale: quello alla salute. E la rabbia monta, perché questa non è una situazione straordinaria, ma l’ennesimo capitolo di una sanità allo sbando».
Punta il dito Falbo verso chi, a suo intendere, è il responsabile della gestione sanitaria regionale «Dov’è la Regione? Dov’è il Commissario alla Sanità che appare solo sui social a fare video e proclami? Belle parole, promesse di cambiamento, slogan da campagna elettorale… ma intanto, nella realtà, il sistema sanitario crolla ogni giorno sotto il peso della sua incapacità gestionale».
Insomma, un sentimento di malessere che evidenzia come spesso anche le più banali operazioni possano diventare complicate: «La gente soffre, la gente si umilia, la gente viene trattata come numeri, non come persone. Nessuno ha pensato ad organizzare il servizio? Nessuno ha previsto una modalità più dignitosa per accogliere gli utenti? Evidentemente no, perché chi governa questa sanità non ha mai passato un giorno in fila davanti a uno sportello».
Sperando che qualcosa possa cambiare, il consigliere Gianluca Falbo chiude il proprio dissenso annunciando sorveglianza attiva: «Oggi, davanti a quel poliambulatorio, si è consumata l’ennesima ferita inferta a una popolazione abbandonata. Ma una cosa è certa: non resteremo in silenzio».