‘L’istituto Demoskopika ha reso noti i dati sugli indici di performance sanitaria (IPS) il cui dato più scioccante – e per i calabresi – più umiliante e’ la scelta di rinuncia a curarsi per circa 200.000 calabresi . I motivi ??

La spesa sanitaria pro capite –anche se risulta tra le basse d’Italia – incide in percentuale di più sul reddito pro capite delle famiglie calabresi che e’ uno dei piu’ bassi d’Italia ( se non il più basso) . A questo dobbiamo aggiungere la mazzata della mobilità passiva che ci costa circa 300 Milioni di euro annui ( circa 170 euro a testa ) che va ad aggravare la percentuale di cui sopra.

 

Immaginate quindi una famiglia sucui piomba la mannaia della malattia, una famiglia tipo che già rimane a fatica poco sopra la soglia di povertà, appena e’ costretta dalle liste interminabili di attesa ( Calabria ultima in classifica) che di fatto costringono alla mobilità passiva ed alle spese catastrofiche (cliniche private) come facilmente può precipitare ben al di sottodella soglia di povertà.

 

Tutto questo e’ dovuto in primis ad un piano di rientro e ad una gestione commissariale che impedisce la giusta programmazione/organizzazione di lungo respiro ed i giusti investimenti per l’efficentazione del servizio. Emblematico e’ il caso dell’ordine perentorio con cui il Commissario Scura ha ordinato lo spostamento di 2 delle 5 Tac acquistate dall’ASP di Cosenza, dimostrando di non conoscere minimamente l’iter che aveva portato all’acquisto ed all’istallazione delle macchine e ne di conoscere leprerogative della ditta appaltante.

 

Per non parlare della riorganizzazione ospedaliera che mira a chiudere ospedali necessari ( vedi Ospedale di Trebisacce ) che servono ad evitare la mobilità passiva diprossimità, che non riesce a trovare il bandolo della matassa dell’ ASP di Reggio Calabria, che assegna i Budget per le cliniche private secondo criteri ben lontani dall’essere trasparenti e che non incentivano minimamente il reale abbattimento della mobilità passiva.

 

Detto questo siamo solitiproporre delle soluzioni e le nostre – come abbiamo gia affermato in molte occasioni – mirano innanzitutto alla rimozione del commissariamento da parte dei Ministeri dell’ Economia e della Salute riaffidando le redini - e le responsabilità - alla Regione Calabria sotto la vigilanza dei ministeri competenti, l’affiancamento dell’ AGENAS e di un’altra Regione tra quelle piu’ virtuose.

 

Diversamente saremo destinati alla miseria che l’agenzia Demoskopika ha fotografato in maniera fin troppo realistica nel suo rapporto’.