Liste d’attesa, i dubbi del presidente dell’Ordine dei medici di Cosenza sulle nuove misure: «Manca una visione complessiva»
VIDEO | Eugenio Corcioni esprime preoccupazioni sull'assunzione di ispettori con poteri di pubblica sicurezza prevista dal decreto del governo Meloni: «La problematica è complessa e il provvedimento non affronta la qualità delle prestazioni, delle indicazioni e dell'esecuzione, che sono elementi decisivi»
La questione delle lunghe liste d'attesa in sanità è diventata un punto focale nel dibattito politico, dopo la recente decisione del Governo Meloni di intervenire con nuove misure. Tuttavia, le soluzioni proposte nel recente decreto hanno suscitato non poche polemiche. Eugenio Corcioni, presidente dell'Ordine dei medici di Cosenza, ha espresso le sue preoccupazioni e osservazioni in merito.
Corcioni riconosce l'importanza di alcuni punti già presenti nel decreto. «C'è un atto molto importante nel primo articolo dove specifica che il medico è responsabile della diagnosi, della cura e della prognosi. Anche se sembra scontato, evidentemente non lo è abbastanza se è stato necessario ribadirlo».
Il decreto prevede una serie di meccanismi organizzativi, inclusa l'assunzione di ispettori con ruoli di pubblica sicurezza, capaci di prendere provvedimenti di urgenza. «Questo, come medico, non mi può rasserenare», commenta Corcioni. «La problematica del decreto è complessa e non affronta la qualità delle prestazioni, delle indicazioni e dell'esecuzione, che sono elementi decisivi».
Corcioni sottolinea l'importanza della qualità nella richiesta delle prestazioni mediche e la necessità di una competenza organizzativa. «Senza questi elementi, rischiamo di non sapere se un paziente ha già effettuato esami importanti e costosi la settimana precedente. L'obbligo giuridico di inserire questi dati nel fascicolo elettronico potrebbe semplificare molto le cose».
Il provvedimento è un passo nella giusta direzione, ma necessita di ulteriori affinamenti. «Vorrei capire come si riesce ad attuare il tutto senza una chiara organizzazione. Non può funzionare solo risolvendo il problema delle liste d'attesa senza considerare chi ha chiesto l'esame e come».
La vera sfida, conclude Corcioni, sarà migliorare la qualità delle prestazioni e l'organizzazione del sistema sanitario. «In un contesto di risorse limitate, affrontare il problema delle liste d'attesa richiede una visione complessiva e integrata della sanità». Resta da vedere come il decreto uscirà dalle Camere parlamentari. «Vedremo come uscirà dalle Camere più che come entrerà - osserva Corcioni -. Solo a quel punto potremo fare un bilancio reale». In attesa di ulteriori sviluppi, il dibattito sulle lunghe liste d'attesa continua, con l'obiettivo comune di migliorare l'efficienza e la qualità del servizio sanitario per tutti i cittadini.
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