Sanità in rosso

Transazioni facili all’Asp di Cosenza: 39 milioni a un colosso milanese del factoring «nonostante il No dell’ufficio legale»

Guccione (Pd) denuncia la fretta dell'Azienda sanitaria più grande della Calabria nel raggiungere l'accordo transattivo nonostante molti contenziosi non sarebbero chiusi. Il fondo rischi tagliato e la domanda a Occhiuto: «Sa cosa sta succedendo?». Intanto il dg Graziano smentisce l'ex consigliere regionale: «Non ci risulta alcun parere contrario»

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di Massimo Clausi
5 luglio 2024
06:15

Caro Occhiuto, «Estirpare le “mele marce” va bene, come dice lei. Ma intervenire alla semina è meglio…». È l’ironica chiosa di una nota di Carlo Guccione, della direzione nazionale del Pd,  in cui si chiede cosa stia accadendo all’Asp di Cosenza.

Il punto di partenza è sempre il solito ovvero le ormai famose transazioni che l’Asp di Cosenza continua ad effettuare nei confronti delle società di factoring che acquistano “blocchi” di crediti dei fornitori della più grande azienda sanitaria della Calabria.  In particolare Guccione, che si è specializzato nel denunciare i mali della sanità di casa nostra arrivando a pubblicare il volume  “Amara verità” (Pellegrini, 2022), nella sua nota parla della transazione da 39 milioni fatta dall’Asp cosentina con il colosso milanese del factoring Bff Banca. 


La denuncia di Guccione

Di questa storia vi avevamo già parlato nel marzo scorso sottolineando come la transazione era stata proposta direttamente dalla direzione generale, sentito il direttore sanitario e quello amministrativo. All’epoca scrivemmo che nella delibera non c’era alcun riferimento a pareri dell’ufficio legale o di quello contabilità. Adesso Guccione svela nuovi particolari sulla vicenda. Sì, perché il parere dell’ufficio legale c’era eccome. «Nella relazione trasmessa dall’ufficio legale si dichiara chiaramente – continua Guccione – che le cause contro Bff Banca in gran parte potevano essere vinte. Come stava già accadendo. Come mai allora si è proceduto nel segno della transazione senza tenere conto del parere legale negativo? Addirittura nella fretta pare siano state pagate e transate fatture emesse nei confronti dell’Asp di Crotone». 

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Letto in questa ottica appare ancora più “strana” la postilla che era stata inserita nella delibera: «eventuali somme corrisposte in relazione a suddetto accordo transattivo e non risultanti dovute, a qualsiasi titolo, saranno oggetto di restituzione». Ma il controllo non doveva avvenire a monte della transazione? Che interesse dovrebbe avere la società finanziaria a verificare a posteriori, una volta incassato il bonifico, se effettivamente quei soldi gli spettavano o meno? 

La denuncia di Guccione però non finisce qua.  L’esponente del Pd nella sua nota scrive anche che «C’è un’altra transazione che è oggetto dell’interesse dell’ultimo tavolo interministeriale che chiede all’Asp chiarimenti risalenti all’anno 2017 ma con effetti contabili che si sono registrati nel bilancio del 2022. Transazione “non supportata da nota debito ma da documento fittizio, come si rileva dalla documentazione prodotta con protocollo 7 del 9/01/2024”, così come scrive il tavolo interministeriale». 

Ma se tutte queste circostanze sembrano incredibili, Guccione ne segnala un’altra ancora più paradossale e riguarda il fondo una voce di bilancio fondamentale per l’Asp di Cosenza ovvero l’accantonamento per il fondo rischi. Essendo l’azienda assediata da decreti ingiuntivi e richieste di pagamento, che mettono a rischio costantemente i conti, la direzione aveva chiesto all’ufficio legale, in vista dell’approvazione del bilancio, di quantificare l’ammontare del fondo rischi contenzioso. L’ufficio legale ha effettuato una verifica certosina di tutto il contenzioso in essere, messo su un file molto preciso ed era arrivato alla conclusione che quel fondo doveva essere almeno di 100 milioni. Alla fine anche questa indicazione è stata disattesa però e nel bilancio 2023, approvato qualche mese fa, l’accantonamento per il contenzioso ammonta a soli 17 milioni. In mezzo pare vi sia anche una consulenza di una società di revisione che invece aveva quantificato le esigenze dell’azienda il circa 34 milioni. Esagerato l’ufficio legale o troppo ottimista la direzione aziendale? 

Questo non possiamo saperlo ma Guccione nella nota sottolinea come «se alla fine avesse ragione l’ufficio legale dell’Asp di Cosenza sull’importo da imputare al fondo rischi e contenzioso, che è 5 volte di meno rispetto a quello effettivamente presente nel bilancio 2023, si rischierebbe il default e la non attendibilità del bilancio 2023 che è stato qualche mese fa approvato dall’Asp». «Al presidente e commissario Occhiuto – conclude Guccione – una sola domanda. È a conoscenza di quanto sta accedendo all’Asp di Cosenza? Estirpare le “mele marce” va bene, come dice lei. Ma intervenire alla semina è meglio…».

La precisazione del dg Graziano

«L'attività propedeutica alla transazione con la Bff banca è stata condivisa con le unità operative complesse Affari legali e contenzioso e Gestione risorse economiche e finanziarie». Lo afferma, in una dichiarazione, il direttore generale dell'Azienda sanitaria provinciale di Cosenza, Antonello Graziano, in relazione alla nota diffusa oggi da Carlo Guccione, componente della Direzione nazionale del Pd.

«Né risulta agli atti dell'Azienda - aggiunge Graziano - alcun parere contrario né dell'Uoc Affari legali, né dell'Uoc Gestione risorse economiche e finanziarie preliminarmente alla stipula della transazione. Ogni atto dell'Azienda è stato quindi ispirato esclusivamente ai principi di trasparenza ed economicità dell'azione amministrativa, curando ed effettuando tutti i controlli necessari per garantire la regolarità degli atti posti in essere».

Giornalista
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