Sanità Calabria

Catanzaro, alla Dulbecco sedie a rotelle disponibili solo nelle mattine dei giorni feriali: disagi per i pazienti

VIDEO | Cittadinanzattiva segnala il grave disservizio all'ex Pugliese-Ciaccio, dove dopo mezzogiorno restano chiuse a chiave le carrozzine per i non deambulanti. Inaccessibili anche gli sportelli dell'Ufficio relazioni con il pubblico 

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di Nico De Luca
17 agosto 2024
15:40

L’Ufficio relazioni col pubblico dell’ospedale Dulbecco di Catanzaro, ex presidio Pugliese-Ciaccio, apre solo nelle mattine dei giorni feriali. Chi afferisce pertanto nella principale struttura sanitaria del capoluogo dopo mezzogiorno non trova alcun interlocutore per informazioni né referti. Ma la cosa ben più grave è un’altra: dalle 12.30 al mattino dopo (ore 8.30) rimangono chiuse a chiave, benché visibili dai vetri, le sedie a rotelle che previa identificazione nei giorni feriali sono fornite a diverse categorie di pazienti e visitatori.

Segnalazione scartata

La segnalazione arriva da Cittadinanza Attiva di Catanzaro che denuncia come anziani, gestanti, fratturati e persone non deambulanti all’arrivo presso il nosocomio hub da diverse settimane trovino gli sportelli serrati. Intuibili i disagi e le sofferenze fisiche per chi è costretto a raggiungere i vari ambulatori e le corsie del presidio. Un disservizio inaccettabile per una città capoluogo di regione che aspira ad elevare i livelli di assistenza sanitaria. Il problema – afferma il coordinatore cittadino Nino Critelli – è stato portato all’attenzione della direzione medica di presidio dalla quale Cittadinanza Attiva avrebbe ricevuto risposte a suo dire gravissime.


Centralini "infuocati"

Il periodo di agosto è da sempre quello più difficile per ogni ospedale: i sanitari si spendono con abnegazione ma tra organici in perenne sofferenze e le legittime ferie la maggiore domanda estiva produce ogni anno pesantissimi deficit assistenziali. E senza neppure fare cenno alle 10 barelle in Neurochirurgia, alla mancanza di carta igienica in chirurgia donne o ai poveri centralinisti trasferiti all’ultimo piano (sotto la fornace del terrazzo in bitume che amplifica la bolla di calore già insopportabile a piano terra) viene da chiedersi cosa di peggio potrà accadere con i Lep della incalzante autonomia differenziata.

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