Sanità Calabria

Il 118 di Catanzaro ribolle di rabbia: turni massacranti e lavoratori rimbalzati, chiesto l’intervento dei sindacati

Chiamati alla gestione di una vasta area che comprende anche le province di Vibo e Reggio, gli operatori della centrale operativa ora temono l'arrivo dell'estate quando i carichi di lavoro aumentano ancor di più. Andato a vuoto il tentativo di avviare un confronto con i vertici aziendali

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di Luana  Costa
1 giugno 2024
06:15

Questa volta sarà un po’ più complicato riuscire ad evitare il confronto, con la centrale operativa del 118 di Catanzaro in pieno fermento e con le organizzazioni sindacali già schierate in campo. Sono, infatti, dovuti ricorrere alla mediazione del sindacato gli operatori di centrale dopo il tentativo andato a vuoto di avviare una interlocuzione con l’azienda per affrontare il nodo delle gravi criticità emerse a seguito del riordino dell’area dell’emergenza-urgenza in Calabria.

In guerra senza esercito

Il territorio suddiviso in due macro-aree – nord e sud – con Catanzaro chiamata alla gestione della vasta area che comprende oltre la propria provincia anche quella di Vibo Valentia e Reggio Calabria ma senza procedere ad una riorganizzazione interna e affidando il servizio di gestione delle chiamate di soccorso ad una centrale che da anni lamenta esiguità di personale.


Le ambulanze per le consulenze

Un sovraccarico di lavoro più volte denunciato dagli operatori, spinto oggi al limite da una organizzazione che fa acqua da tutte le parti: nessun protocollo per uniformare la gestione degli interventi benché le competenze siano state estese a territori sinora autonomi e disfunzioni nella richiesta e nell’invio delle ambulanze, spesso sottratte agli interventi in emergenza sul territorio per eseguire trasporti secondari di pazienti tra un ospedale e l’altro.

Il confronto saltato

Il coordinamento affidato alla centrale operativa di Cosenza ma senza un particolare apprezzamento da parte dei colleghi di Catanzaro, sovente lasciati a corto di mezzi a causa di una organizzazione insipiente. Di questo e di molto altro ancora avrebbero voluto parlare gli operatori della centrale operativa sud in una riunione però “saltata” e rimandata a data da destinarsi.

L'estate in arrivo

Forse ritenuto prematuro dai vertici aziendali un confronto organizzativo (a maggio) in vista del picco estivo per una centrale che già oggi registra disfunzioni, figurarsi nel boom della stagione e costretti a barcamenarsi (a corto di personale) con un potenziale ed esponenziale aumento di interventi nelle blasonate località marittime del Vibonese e del Reggino prese d’assalto dai turisti, e da quest’anno esclusivamente a carico della centrale operativa catanzarese.

I sindacati sulle barricate

Tuttavia, la pratica è adesso passata di mano, dopo il silenzio riservato alla legittima richiesta di confronto. I segretari regionali della Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl e Nursing Up hanno avanzato richiesta di una convocazione urgente al commissario ad acta Roberto Occhiuto, al commissario di Azienda Zero Gandolfo Miserendino e per conoscenza al commissario dell’Asp di Catanzaro Antonio Battistini, al direttore del dipartimento di Emergenza Urgenza Riccardo Borselli, al direttore della sala operativa 118 sud Francesco Andreacchi e al coordinatore infermieristico della sala operativa 118 sud Domenico Schirripa.

Le ferie, queste sconosciute

Insomma, adesso sono tutti informati. Al corrente anche del fatto di avere in servizio personale allo stremo già sottoposto in questi mesi a turni aggiuntivi, rientri e doppi turni appositamente allo scopo di superare la grave carenza di personale. Con la stagione estiva alle porte sorge il legittimo dubbio di riuscire a concedere le ferie ad operatori già a ranghi ridotti col rischio di lasciare sguarnito un servizio di prima emergenza, con competenza su più di metà del territorio calabrese.

Giornalista
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