VIDEO | Protagonista un pensionato di Nicotera malato di cirrosi epatica. L'appello disperato della moglie: «In queste condizioni neanche ci arriva, e da privato costa troppo. Si faccia qualcosa»
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«Sedici aprile 2021, per fare una gastroscopia ad un paziente malato». Quasi due anni. Più precisamente 19 mesi per una gastroscopia all’ospedale di Tropea. A fare i conti con le lunghe liste d’attesa di cui spesso ci siamo occupati è il signor Rocco Barone, 75 anni di Nicotera, affetto da cirrosi epatica. Un esame indispensabile che non può attendere due anni. Non fosse altro perché le sue condizioni non glielo consentono. Il signor Barone non è neanche arrabbiato, perché la stizza iniziale lascia il posto, purtroppo per lui, ai dolori: «La rabbia passa, ma quelli restano. So io cosa sto passando», ci racconta.
Per oltre 40 anni ha lavorato nel commercio, a vendere frutta e verdura. Ora è in pensione, e si ritrova addosso gli acciacchi di una vita. «Ogni sei mesi doveva fare un controllo - racconta la giovane moglie - ma poi è peggiorato e gli tocca farlo ogni tre. Ieri siamo andati dal dottore, che lo ha visitato al fegato ed ha prescritto questa gastroscopia». Ma quando l’operatore del cup le ha detto la data, quasi non ci credeva: «Gli ho chiesto: ma sta scherzando? Secondo lei mio marito arriva al 2021 in queste condizioni?». Le alternative non sono poi molte, bisogna andare ad effettuare l’esame in una clinica privata: «Sì, ma quanto costa? Mi hanno parlato di 220 euro!». L’appello è dunque rivolto all’Azienda sanitaria, affinché faccia in modo di anticipare questo esame: «Almeno vediamo cos’ha, poi non sta a noi. Solo Dio lo sa...». Ormai, in questa terra, ci si affida al Padreterno...