Potranno vaccinare, solo gli ultra-ottantenni, nel laboratorio medico privato, o dentro i Centri creati dalle Asp oppure a domicilio, ma solo di fronte a comprovate impossibilità degli anziani. È finalmente chiaro il ruolo che i medici di famiglia e di medicina generale avranno nella campagna vaccinale calabrese, grazie ad un protocollo d’intesa firmato dalla Regione e dalle quattro sigle che rappresentano i professionisti: Fimmg, Smi, Snami e Intesa Sindacale.

Censurata fra gli scandali la disorganizzata fuga in avanti dell’Asp di Reggio Calabria, che ha dovuto chiudere 2 Centri dove già si vaccinavano anche personale scolastico e forze dell’ordine, non senza difficoltà e polemiche si è arrivati a questo accordo, visto che ci sono voluti un mese e mezzo di incontri e contatti.

L'accordo con i medici di famiglia

Alla Cittadella, l’accordo con i medici viene visto anche con un modo per riguadagnare terreno sul piano dell’immagine e delle distanze da accorciare verso una effettiva vaccinazione di massa.
Anche per arrivare alle 4 cartelle dell’intesa, però, non sono mancate le frizioni – col commissario Longo che ha imposto il compenso da riconoscere ai medici - mai come in questo caso pronti a far valere la loro prossimità agli anziani. "Dobbiamo chiudere i nostri studi per andare a domicilio, l'assistenza agli altri pazienti ne risentirà", erano queste le obiezioni più fondate che i i rappresentanti sindacali sollevavano dicendosi dispoinibili a collaborare in maniera volontaristica. 

Vaccinazioni a casa

I professionisti ora interverranno, utilizzando i vaccini Pfizer e Moderna – ovvero quelli che richiedono una logistica parecchio complessa per via delle alte temperature di conservazione - e con una precisazione nuova: saranno loro a scegliere dove gli anziani possono essere vaccinati, ovviamente in stretto contatto con le Asp che autorizzeranno l’intervento domiciliare che avrà un sovraccosto. Solo in questo un ultimo caso è previsto un compenso aggiuntivo rispetto alla remunerazione normale di 6, 16 euro a inoculazione. Se i medici andranno a domicilio, riceveranno altri 18, 90 euro per intervento.
Le parti convengono che la questione economica può subire una variazione, se nel frattempo dovessero intervenire accordi nazionali.
Ci sono due incombenze burocratiche e logistiche dalle quali i medici vengono alleggeriti: sia la provvista delle dosi, sia l’aggiornamento dell’anagrafe vaccinale, sarà a cura delle aziende sanitarie.

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