VIDEO | La proposta del sindacato Fimp alla Regione: «Coinvolgere i medici di famiglia nella campagna di vaccinazione e creare hub dedicati» (ASCOLTA L'AUDIO)
Tutti gli articoli di Salute
L’Agenzia Italiana del farmaco ha di recente dato il via libera alla vaccinazione per la fascia d’età dai 5 agli 11 anni che in Italia – e anche in Calabria – avverrà a partire dal 16 dicembre. L’immunizzazione sarà effettuata con il vaccino a marchio Pfizer-Biontech (che ha ottenuto l’autorizzazione da Aifa) ma con un dosaggio minimo: circa un terzo di quella somministrato agli adulti. E così ci si interroga sulla necessità di sottoporre a vaccino anche i più piccoli: «È la cosa giusta da fare» spazza via ogni dubbio Maria Grazia Licastro (foto in basso), pediatra e segretario provinciale Fimp Catanzaro.
Vaccini ai bambini, pro e contro
Dal suo osservatorio privilegiato, pediatra di famiglia, conferma: «Ci sono alcune famiglie che sono assolutamente favorevoli e che già iniziano a domandare come e quando avverrà la vaccinazione dei propri figli. Si tratta di quelle famiglie che con altrettanta convinzione hanno voluto vaccinare i ragazzi dai 12 in su. Al contrario, ci sono famiglie più scettiche. In realtà, l’esperienza consolidata ha dimostrato che se è il pediatra a promuovere e ad effettuare la vaccinazione le famiglie si convincono con maggiore fiducia a maturare questa scelta proprio in virtù del rapporto di fiducia che si instaura con il pediatra di famiglia».
Contagi tra i più piccoli
Lo scetticismo non manca, già per la vaccinazione sugli adolescenti le famiglie si erano divise: «In molti casi i ragazzi sono più convinti mentre i genitori hanno paura di non fare la cosa giusta. In realtà, devono sapere che questa è la cosa giusta. In questi giorni stiamo vedendo che la maggior parte dei contagi stanno avvenendo proprio in questa fascia d’età. E questo è logico dal momento che ormai gli adulti in un’alta percentuale sono vaccinati; di converso la fascia di popolazione meno vaccinata è quella più soggetta ad essere contagiata».
Vettore di virus
«Io personalmente ho piccoli pazienti che in questi giorni sono risultati contagiati dal virus. E se è vero che la malattia decorre, in genere, in maniera più lieve nei bambini comunque ci sono stati decessi. Sappiamo che ci sono 39 decessi nella fascia d’età pediatrica in Italia per covid, ci sono stati ricoveri in terapia intensiva. Insomma, non è vero che l’infezione è poi così innocua nei bambini. Ecco quindi la prima ragione per proteggere i nostri bambini da queste gravi conseguenze. Secondariamente i bambini diventano un fattore di contagiosità. Il virus si diffonde tra i bambini e poi inevitabilmente transita nelle famiglie. Se vogliamo sconfiggere questo virus dobbiamo espandere la vaccinazione nella più ampia fetta di popolazione, compresi i bambini».
Coinvolgere i pediatri
Il sindacato Fimp avanza così una proposta per favorire la campagna di vaccinazione tra i bambini: «La nostra proposta è quella di creare hub dedicati ai bambini perché è evidente che non può esserci una buona risposta laddove i più piccoli devono essere vaccinati contemporaneamente agli adulti. L’idea sarebbe quella di creare hub dedicati ai bambini con la presenza dei loro pediatri di famiglia perché la presenza sul posto può favorire una maggiore serenità sia dei bambini che delle famiglie. Noi saremo propositivi come sindacato con la Regione affinché queste condizioni si possano verificare».