Giuseppina Panizzoli ha lasciato l'ufficio lo scorso 20 dicembre e tornerà a lavorare il 7 gennaio. Intanto l'Azienda ospedaliera perde soldi da investire nell'innovazione tecnologica
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Infuria la polemica a Cosenza per il taglio di risorse all’Azienda Ospedaliera sancito dal Decreto del Commissario Saverio Cotticelli varato lo scorso 19 dicembre, che destina ai nosocomi bruzi, nell’ambito del programma di ammodernamento tecnologico, appena sei milioni e cinquecento mila euro.
Apparecchiature mancanti
Saranno utilizzati per sostituire il vecchio acceleratore lineare del presidio del Mariano Santo e per dotare l’Annunziata di una nuova Tac, di una risonanza magnetica e di un mammografo. E però mancano all’appello alcune apparecchiature ad alta innovazione, il cui acquisto era già stato programmato e validato dagli uffici competenti. Si tratta in particolare della seconda Pet, necessaria per abbattere le liste di attesa e ridurre l’emigrazione sanitaria, e dell’angiografo per le sale operatorie del Dea. Soprattutto non vi è traccia del robot Leonardo da Vinci, piattaforma all’avanguardia per la chirurgia mininvasiva, nonostante alcuni medici dell’azienda siano stati autorizzati ad andare nelle scorse settimane a Torino per seguire un apposito corso di formazione all’ospedale Molinette.
La manager fantasma
Attrezzature alle quali la manager, Giuseppina Panizzoli, ha rinunciato senza batter ciglio. Mentre il personale medico e paramedico è costretto agli straordinari per garantire l’erogazione dei servizi anche durante le festività natalizie, del direttore generale si sono perse le tracce. Dal 20 dicembre scorso è assente e per rivederla in ufficio bisognerà probabilmente attendere il 7 gennaio. Le misure straordinarie introdotte dal Decreto Calabria lasciavano intendere la necessità di una terapia d’urto nella gestione della sanità calabrese. A Cosenza invece, fin dal suo insediamento, la Panizzoli ha assunto la consistenza di un fantasma: le sue apparizioni sono fugaci, l’azione inconsistente. Scorrendo l’albo pretorio non si riesce a trovare alcun atto, uno straccio di documento che ne rechi la firma, ad eccezione del decreto di nomina del direttore sanitario Cinzia Bettelini e delle procure alle liti per gli avvocati che rappresentano l’azienda nelle dispute legali.
Medici in fuga
Nel frattempo le strutture ospedaliere in capo all’ente perdono risorse ed il personale medico è in fuga: i malumori sono all’ordine del giorno e molti professionisti meditano di trasferirsi altrove. Mentre la nutrita pattuglia di parlamentari pentastellati, fautori del nuovo corso, sulla questione, con isolati distinguo, rimane in religioso silenzio.