Le Usca territoriali anticovid «sono un miraggio». Lo afferma senza mezzi termini il consigliere comunale di opposizione a Mormanno e dirigente provinciale di Forza Italia, Gianluca Grisolia. Già mesi fa aveva posto l'attenzione sulla gestione del sistema territoriale di assistenza e «puntualmente il tutto si è avverato». Nonostante il Dpcm della presidenza del consiglio le prevedesse e l’ordinanza regionale ne ha dato mandato per l'attivazione e dopo la decisione dell'Asp di istituirle sul territorio nulla è realmente partito.

 

In questi giorni Grisolia ha interlocuito con il direttore del distretto del Pollino, Francesco Di Leone, «per chiedere lumi sul da farsi qualora un ragazzo di un paese di periferia come può essere Mormanno avesse la febbre o un anziano genitore non stesse bene». Cosa accadrebbe in quel caso? La preoccupazione e gli interrogativi sono stati trasferiti al sindaco di Mormanno, Giuseppe Regina, per «comprendere che è impensabile ed anche inaccettabile che con la febbre, con il freddo e magari con la neve qualcuno pensi che una persona esca di casa peggiorando le condizioni di salute magari solo per fare un tampone a 30 km di distanza».

 

 

Da qui l'urgenza di attivare «i servizi a domicilio» ovvero le Usca abbinate ad una «chiara direttiva sul ruolo dei medici di base e sul ruolo attuale dell’adi (assistenza domiciliare)». Il consigliere comunale di Mormanno promette battaglia su questa emergenza: «Se avrò notizia di casi mal curati e mal gestiti questa volta personalmente informerò la Procura e chiamerò alle responsabilità tutti gli eventuali soggetti inottemperanti».