Dall’1 al 7 agosto il Fondo delle Nazioni unite per l'infanzia, meglio noto come Unicef, celebra la Settimana mondiale dell’allattamento per ribadire che oggi solo poco più del 40% dei bambini sotto i 6 mesi nel mondo è esclusivamente allattato. In confronto questo tasso è di oltre la metà (50,8%) nei paesi meno sviluppati. I tassi più alti sono stati riscontrati in Ruanda (86,9%), Burundi (82,3%), Sri Lanka (82%), Isole Salomone (76,2%) e Vanuatu (72,6%).

Le ricerche mostrano anche che per i bambini con meno di un anno di età che vivono nelle zone rurali i livelli di allattamento sono più elevati rispetto ai bambini delle città. Nei Paesi a reddito medio-alto, i tassi di allattamento sono stati i più bassi (23,9%), in diminuzione rispetto al 28,7% del 2012.

I benefici dell'allattamento materno

Secondo l'Unicef aumentare i tassi di allattamento nel mondo potrebbe prevenire ogni anno le morti di 823mila bambini sotto i 5 anni e di 20mila madri per cancro al seno. L’allattamento dà ai bambini il miglior inizio di vita possibile perché promuove lo sviluppo cognitivo e rappresenta il primo vaccino di un bambino, in quanto lo protegge da malattie e morte.

La situazione in Italia

«L’Unicef in Italia promuove il programma ‘Insieme per l'allattamento’ per diffondere la cultura dell’allattamento e garantire a tutti i bambini una nutrizione adeguata e il miglior inizio di vita possibile - dichiara il Presidente di Unicef Italia Francesco Samengo -. Nel 2018, oltre 31.500 bambini, il 7% dei nati in Italia su un totale di 449.000, sono nati negli Ospedali riconosciuti dall’Unicef e dall’Oms ‘Amici dei bambini’. Questi neonati e le loro madri hanno quindi beneficiato dei migliori standard di assistenza in materia di parto e allattamento. Ad oggi, fanno parte della Rete Unicef in Italia 28 Ospedali e 7 Comunità riconosciuti dall’Unicef come Amici dei bambini, 3 Corsi di Laurea riconosciuti Amici dell’Allattamento e oltre 750 Baby Pit Stop - spazi dedicati a tutte le famiglie in cui poter prendersi cura dei propri bambini».

 

Nel 2018, meno della metà dei bambini in tutto il mondo – il 43% – è stata allattata entro la prima ora di vita. Il contatto immediato pelle a pelle e un inizio precoce dell'allattamento mantiene il bambino al caldo, costruisce il suo sistema immunitario, favorisce il legame, stimola la produzione di latte materno e aumenta le possibilità di continuare ad allattare esclusivamente. Il latte materno è molto più di un semplice alimento per i bambini: è anche una potente medicina per prevenire le malattie, fatta su misura delle esigenze di ogni bambino. Il "primo latte" – o colostro – è ricco di anticorpi per proteggere i bambini dalle malattie e dalla morte.

Ma non tutte possono...

Allattare riduce, quindi, il rischio di malattie per il bambino e la madre e riduce i costi dell’assistenza medica, creando famiglie più sane.

Le donne che lavorano non ricevono abbastanza supporto per continuare ad allattare: nel mondo, solo il 40% delle donne con un neonato gode delle agevolazioni per la maternità più elementari sul posto di lavoro. Questa disparità si allarga tra i paesi dell'Africa, dove solo il 15% delle donne con neonati ha qualche beneficio per continuare ad allattare.

L’Unicef ricorda che per supportare l’allattamento sono necessari: tempo, risorse e politiche di protezione. Politiche a misura di famiglia – congedo di maternità retribuito, accesso a cure di qualità per l’infanzia, pause per l’allattamento e spazi dedicati all’allattamento – forniscono a madri e bambini il tempo di affrontare il parto, di creare un legame con i propri figli e allattare nelle prime settimane e mesi di vita, fondamentali per un bambino.

A tal proposito la Settimana dell’allattamento materno verrà celebrata anche in Italia e in gran parte d’Europa dall’1 al 7 ottobre.