VIDEO | Nelle ambulanze autisti e personale infermieristico sono regolarmente assunti dallo Stato, i medici invece operano in regime di convenzione. Chiesto al Governo regionale l’adeguamento
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È fuga dal 118 di Corigliano-Rossano. Per i camici bianchi dell’emergenza non è conveniente esporsi a rischi quotidiani, quando non si riconoscono le giuste e legittime rivendicazioni di chi opera in prima linea nell’urgenza. Si rischia la paralisi delle attività per mancanza di disponibilità degli operatori. Appare paradossale ma è così: infermiere e autisti sono contrattualizzati alle dipendenze dello Stato, mentre i medici operano in regime di convenzione tra contratti parasubordinati e precariato.
Questa situazione, ritenuta intollerabile, sta producendo una graduale diserzione dal Suem. Nella Sibaritide il personale spalmato nelle 5 postazioni esistenti è ridotto al 50% rispetto al fabbisogno. L’azienda sanitaria provinciale di Cosenza convoca e indice bandi, ma nessuno si presenta. Aumenta quindi il carico di lavoro per chi accetta gli schemi di convenzione proposti dalle Asp. Il Responsabile Regionale del 118 dello Smi (sindacato medici italiani) Sinibaldo Iemboli parla di turni massacranti: un solo medico è costretto a coprire l’intera vasta area della Sibaritide. Nella sola provincia di Cosenza si effettuano 55mila prestazioni in larga parte in codice rosso. Il sindacalista chiede al Governo regionale e ai vertici dell’Asp di Cosenza di adoperarsi affinché si possano regolarizzare le posizioni contrattuali dei sanitari con la qualifica di dirigenti medici al fine di arrestare la forte migrazione dei camici bianchi dall’emergenza.