Il sindaco di Trebisacce, Franco Mundo, nella sua veste ufficiale con la fascia tricolore, ha bloccato il prelievo di letti dall’ospedale Chidichimo di Trebisacce, finalizzato al trasferimento degli stessi in altra struttura. Un atto di protesta per impedire la spoliazione del nosocomio. Il primo cittadino, infatti, si è opposto ed ha fermamente arrestato l’azione di trasloco messa in campo dall’Azienda sanitaria provinciale di Cosenza. Sindaco e comunità, infatti, da tempo spingono per l’inserimento dell’ospedale cittadino nella rete dei centri Covid, e la relativa creazione di posti letto per pazienti con coronavirus, sul modello di quanto realizzato a San Giovanni in Fiore e Acri.

Il trasferimento dei posti letto

Stamane, invece, la doccia fredda: «Al di là del contesto pratico organizzativo dell’atto di trasferimento – ha dichiarato il primo cittadino - quello che si vuole evitare è di ingenerare nella popolazione Trebisacce e nel comprensorio della Sibaritide, un’ulteriore sensazione di depauperamento di quanto è rimasto presso l’Ospedale Chidichimo. Tali atti- aggiunge Mundo - contraddicono di fatto tutti gli sforzi che stiamo facendo per rilanciare la struttura. Avevo già comunicato al commissario ad acta dell’Asp di Cosenza che non avremmo consentito alcun prelievo di strumentazione, letti o suppellettili. Noi costruiamo, non distruggiamo».

Nelle prossime ore il sindaco incontrerà il commissario Cinzia Bettelini con la quale affronterà la vicenda.

Il mancato polo covid

Sulla questione è intervenuto il comitato Urlo dello Jonio che ha precisato: «Il succitato arredo sanitario, in realtà, era stato consegnato, ad aprile scorso, dalla Protezione civile al Po di Trebisacce, in vista di allestire la predetta struttura sanitaria per ospitare pazienti covid negativizzati. Ciò chiarito, atteso che l’Asp di Cosenza non ha intenzione di istituire, presso il "G. Chidichimo" di Trebisacce, alcun polo Covid o post Covid, la Protezione civile, nella giornata odierna, ha predisposto quanto necessario per il ritiro dei letti in questione e il conseguente trasferimento presso altre strutture sanitarie in cui sono già stati istituiti poli covid o post covid».