INTERVISTA | Il commissario straordinario Giuseppe Zuccatelli ha disposto il divieto ai test ma molti laboratori privati hanno deciso di andare avanti. Una linea sostenuta anche da Fabio Gallo del Movimento Noi: «È una battaglia di libertà»
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A scatenare la diatriba è stata una nota dell'Asp di Cosenza del 6 maggio scorso, indirizzata a tutti i laboratori di analisi della provincia, con la quale è stata disposta l'immediata interruzione della esecuzione dei test sierologici per la "rilevazione" del Covid 19.
Questo prelievo non s'ha da fare
Il commissario straordinario Giuseppe Zuccatelli, non ha dubbi: la gestione della pandemia è interamente demandata al Dipartimento di Prevenzione dell'Azienda Sanitaria. Per cui, secondo il manager, nessun centro privato, ancorché accreditato, può erogare questa prestazione.
Comunicazione ignorata
Ma non tutte le strutture hanno seguito questa indicazione. In punta di diritto, molti centri di analisi hanno deciso di ignorare la comunicazione dell'Asp, valutandone la nullità sul piano giuridico: una semplice lettera non può limitare l'accreditamento di cui godono per svolgere indagini di tipo virologico. Ed hanno accettato i pazienti, sottoponendoli al test ad un costo medio di circa 30 euro.
Patata bollente a Cotticelli
Zuccatelli però, sembra sicuro del fatto suo. Ha preannunciato ispezioni ed informato il generale Saverio Cotticelli, al quale ha girato la patata bollente. Nel resto della Calabria però, non c'è alcun tipo di limitazione.
Test affidabili?
Restano i dubbi sull'affidabilità dei test: l'esito positivo infatti, rivela è vero che il soggetto ha sviluppato gli anticorpi, senza però offrire notizie sulla natura e sulle modalità del contagio. Tuttavia può essere utile come screening preventivo, per indirizzare poi i soggetti sospetti proprio al Dipartimento prevenzione dell'Asp al fine di un approfondimento diagnostico attraverso il tampone.
La sperimentazione
Peraltro diversi enti pubblici stanno sottoponendo i propri dipendenti al test sierologico mentre 97 comuni calabresi, di cui 37 della provincia di Cosenza, sono stati scelti dal Ministero della Salute per una campagna sperimentale proprio sulla validità di questo sistema di monitoraggio.
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Testimonial involontario
Fabio Gallo, esponente del Movimento Noi, è diventato suo malgrado testimonial dei laboratori ribelli, essendosi egli stesso sottoposto al prelievo. L'attivista ne ha fatto una battaglia di libertà.