La presidente della commissione Pari Opportunità della Regione Calabria vuole vederci chiaro: «Non esiste differenza che possa far negare un diritto civile. Siamo tutti uguali»
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«Chiederò oggi stesso ai commissari dell’Asp reggina di essere ricevuta per discutere della situazione dei disabili maggiorenni in Calabria e per conoscenza interesserò il prefetto. Sono infatti sempre più continue le richieste di aiuto da parte di madri di ragazzi affetti da disabilità che mi chiedono supporto nel fare rispettare i diritti per i loro figli». È quanto annuncia Cinzia Nava che prosegue così: «In qualità di presidente della Commissione Pari Opportunità della Regione Calabria, ma anche portando la mia esperienza di persona con disabilità, ho sempre ripetuto che non esiste differenza che possa far negare un diritto civile».
«Siamo tutti uguali; siamo persone e dobbiamo tutti condurre una vita dignitosa e non dover chiedere più volte quello che è un diritto. Sperando che qualche anima pia ci ascolti». E continua: «I diritti non si chiedono e devono essere riconosciuti a tutti, soprattutto a chi non ha chiesto di dover lottare per vivere. Eppure – fa presente Cinzia Nava- mi viene raccontato che in Calabria non vengono garantiti servizi fondamentali alle persone affette da patologie invalidanti, servizi che garantiscono la vita, già resa difficile dalla malattia: ausili per muoversi o, finanche ausili utili per poter espletare la propria igiene personale».
Le difficoltà economiche dell’Asp di competenza «non dovrebbero far venire meno la copertura di questi servizi essenziali e necessari». «Spero - conclude la presidente della commissione regionale - che tutte le mamme che mi stanno contattando trovino al più presto risposta. Io ho offerto il mio aiuto per chiedere a chi di competenza le motivazioni per cui un servizio viene interrotto o gli ausili non vengono più forniti».