Sono oltre 11mila le ricette cartacee pervenute all'azienda ospedaliera Pugliese Ciaccio di Catanzaro e firmate dai medici di medicina generale afferenti all'azienda sanitaria provinciale. Si infiamma il dibattito dopo lo scambio di acccuse reciproche tra il commissario straordinario dell'ospedale Pugliese, Francesco Procopio, e il segretario provinciale della Fimmg, Gennaro De Nardo, sull'uso improprio delle ricette in formato cartaceo

Scambio di accuse

Lo scorso 14 giugno, infatti, il commissario dell'azienda ospedaliera aveva chiesto ai vertici dell'Asp un giro di vite sui medici di medicina generale sollecitando l'uso della ricetta dematerializzata anche per i conseguenti vantaggi che ne derivano quali, ad esempio, «un efficace controllo su prescrizioni, erogazioni e rendicontazioni». Alla richiesta aveva risposto a muso duro il segretario provinciale dei medici di famiglia che aveva replicato bollandole come «affermazioni prive di fondamento, non aderenti alla realtà e smentite clamorosamente dai fatti».

Carte alla mano

A distanza di pochi giorni il commissario e il direttore sanitario, Nicola Pelle, impugnano nuovamente la penna in mano ma questa volta per fornire, dati alla mano, i numeri alla base delle accuse: «Si sottolinea che quanto posto in evidenza non trae origine da fantasiose elucubrazioni mentali, come da qualcuno sostenuto, ma dall’esame di dati oggettivi ricavati dal sistema informativo aziendale, alla lettura dei quali emerge che nel solo periodo compreso tra lo 01/01/2021 ed il 10/06/2021 sono pervenute all’azienda ospedaliera, a firma di medici afferenti all’Asp di Catanzaro, ben 11.300 ricette cartacee, con una media di circa 75 al giorno».

Strada maestra

Cifre di segno opposto a quanto sostenuto dal rappresentante della Fimmg, il quale aveva precisato: «La ricetta dematerializzata è da tempo la nostra strada maestra. Ricordiamo ai distratti amministratori che i medici di medicina generale della provincia di Catanzaro sono stati in prima linea, anche prima del 2018, nel sollecitare l’uso della ricetta dematerializzata e nel veicolarne la diffusione su tutto il territorio regionale».

Ricetta cartacea

A queste affermazioni rispondono oggi commissario e direttore sanitario: «Colgono di sorpresa le reazioni seguite alla nota con la quale la direzione strategica dell'azienda ospedaliera Pugliese-Ciaccio segnala all’Asp di Catanzaro che a fronte di una norma, ormai vigente da anni, che espressamente prevede la dematerializzazione delle ricette mediche, parte di queste continuano ad essere redatte in forma cartacea, determinando notevoli difficoltà soprattutto nell’espletamento delle necessarie azioni di controllo e rendicontazione».

Nessuna accusa

«Da precisare due aspetti - proseguono - la nota di che trattasi non vuole rappresentare un atto di accusa verso alcuno, presentando l'esclusiva finalità di evidenziare all’Asp una situazione da valutare opportunamente, analoghi approfondimenti sta ponendo in essere la stessa azienda ospedaliera per affrontare la problematica al proprio interno. Non si può certamente affermare che il dato non sia significativo e che, quindi, non meriti un necessario approfondimento riguardo alle cause che lo possono determinare, l'azienda ospedaliera può valutare quelle inerenti la propria organizzazione interna (e lo sta già facendo), non quelle di pertinenza di altre aziende».

Il catalogo regionale

«Si coglie, infine, l'occasione per far doverosamente presente, a chi non ne sia a conoscenza, che il catalogo ragionale delle prestazioni specialistiche ambulatoriali allegato al Dca n. 59 - che rappresenta la declinazione delle prestazioni già presenti sul tariffario regionale-, è stato adottato dall’azienda ospedaliera dopo soli quindici giorni dalla sua pubblicazione».