VIDEO | Soccorso Capomolla ha paventato lo stop delle attività ospedaliere a meno che non si trovi un'interlocuzione con azienda sanitaria e struttura commissariale.
Tutti gli articoli di Salute
PHOTO
Nei giorni scorsi, i vertici della clinica privata Sant'Anna Hospital di Catanzaro avevano annunciato lo stop delle attività ospedaliere a partire dal 28 dicembre. Oggi è stato intervistato, nella puntata di Prima della notizia condotto da Pasquale Motta, il direttore sanitario dell’ospedale Soccorso Capomolla.
«L’inchiesta giudiziaria deve fare il suo corso e noi abbiamo una grande fiducia nella magistratura, abbiamo intrapreso la scelta, come azienda, di non interferire con le indagini nemmeno mediaticamente».
«Oggi – afferma Capomolla - sono qui per sostenere la continuità aziendale! Noi eroghiamo prestazioni per le patologie cardiovascolari, il Mes ci ha collocato tra le 3 eccellenze cardiochirurgiche nazionali. La crisi che si è venuta a creare nasce dal fatto che questa azienda è come una Ferrari, ha bisogno di complessità gestionale e organizzativa che necessitano risorse. Noi facciamo riferimento all’Asp di Catanzaro in termine di pagamenti delle prestazioni, a fronte di un portafoglio di 30mln all’attivo ancora non abbiamo ricevuto nessun ristoro. La ricapitalizzazione da noi attuata non è stata sufficiente. Ho dovuto paventare la necessita di sospendere le prestazioni, non per ricatto, perché purtroppo vengo meno nell’obbligatorietà dei mezzi».
«Abbiamo cercato un’interlocuzione istituzionale – prosegue il direttore sanitario - sia con il referente Asp ma anche con gli altri attori presenti sulla scena di quella che si definisce la governance della salute pubblica, purtroppo si è venuto a creare un silenzio assordante. La nostra esigenza è quella di attivare un tavolo tecnico e discutere nel merito le eventuali incombenze per arrivare a una nuova rideterminazione. Il commissario Longo è la figura principe che può intervenire per attivare questo tavolo tecnico».
«L’unico ente con cui abbiamo avuto una sorta di discussione è la Regione Calabria, nel particolare con il presidente ff Nino Spirlì - conclude Soccorso Capomolla - . Da struttura commissariale e Asp provinciale nessun segnale. Noi auspichiamo che sia ripresa l’interlocuzione perché è fondamentale per salvaguardare questo patrimonio scientifico e culturale, siamo aperti ad aprire questo tavolo per risolvere la problematica. Devo però denunciare cominciano a venir meno quella che è l’obbligatorietà dei mezzi per garantire un percorso sanitario in sicurezza. Mi trovo costretto, mio malgrado, a paventare questa chiusura entro il 28. Attendo in religiosa attesa una chiamata per una interlocuzione istituzionale».