Mancano gli anestesisti e l'ospedale di Polistena, nel Reggino, rischia il blocco. Lo denuncia il sindaco Michele Tripodi, che ha scritto al ministro della Salute Roberto Speranza, al commissario al Piano di Rientro Saverio Cotticelli, alla Commissione prefettizia che dirige l'Azienda sanitaria di Reggio Calabria ed al prefetto di Reggio Massimo Mariani, per segnalare l'emergenza. «Per legge - scrive Tripodi - il reparto in questione dovrebbe contare 18 medici rispetto agli attuali posti letto. Invece ce ne sono solo 6 poiché dei 10 effettivamente assegnati, 4 hanno limitazioni dovute a malattia o altri impedimenti. Già ieri alcuni interventi chirurgici programmati sono stati rinviati per mancanza di anestesisti. È evidente che con un punto nascite, i reparti di chirurgia e ortopedia che lavorano con anestesisti al seguito, è assolutamente indispensabile garantire la funzionalità del comparto operatorio nelle 24 ore. A tutto questo si aggiunge la carenza di organico ormai cronica che investe tutti gli altri reparti dell'ospedale di Polistena. Il piano del fabbisogno conta 35 posti di dirigente medico mancanti, 45 di infermieri, 25 di Oss. Oltre 100 unità di personale mancanti dunque che dovrebbero essere assunte al più presto, ma di cui non si sente né si vede traccia».

 

Il sindaco ricorda che «ultimamente sono stati sbloccati dal Tavolo Adduce solo una parte delle assunzioni in precedenza autorizzate dall'ufficio del Commissario. In tutta l'Azienda sanitaria di Reggio solo 35 assunzioni a quanto pare potranno essere effettivamente fatte. Le procedure tuttavia tardano ad essere avviate, a parte qualche scorrimento di graduatoria, non esistono elenchi da cui attingere ed appare necessario indire i concorsi, incredibilmente bloccati nell'Asp da almeno 10 anni!».

 

«Oggi - scrive ancora Tripodi - buona parte dell'attenzione degli attuali vertici aziendali si concentra sulla gestione quotidiana o peggio solo sulle problematiche di alcuni ospedali, trascurando altre anche più impellenti come quella occorsa presso l'anestesia di Polistena. Le carenze riguardano tutti i presidi dell'Asp e Polistena non fa eccezione. La statistica riferisce che almeno il 50% delle prestazioni eseguite dallo spoke di Polistena è effettuato nei confronti di pazienti provenienti da tutto il territorio provinciale in particolare dalla Locride e anche extraprovinciale dal Vibonese. Eppure avvertiamo la sensazione che i problemi che da anni ormai andiamo segnalando siano lasciati passare in secondo piano. La programmazione generale è bloccata, per le assunzioni così come per gli investimenti per l'ammodernamento strutturale, rinviato in attesa di chissà quale altra nuova struttura che nella Piana di Gioia Tauro, area di riferimento dell'ospedale di Polistena, non sorgerà mai. Non si risolvono nemmeno i problemi di un ospedale smantellando reparti funzionanti di altri presidi».

 

Secondo il sindaco «rattoppare di continuo non è una prospettiva decorosa e risolutiva. Chi e perché ha interesse a scatenare una guerra fra poveri, fra territori, fra presidi ospedalieri? Non consentiremo mai a nessuno di poter ulteriormente dividere il territorio, immiserire una discussione già povera di idee e risultati, né di compiere scelte senza alcuna prospettiva credibile. Perché chi paga questo andazzo da anni è solo e sempre il cittadino. Rimanendo pertanto attenti e vigili su tutte le questioni che riguardano il nostro ospedale, facciamo appello al Ministro affinché intervenga e venga presto sul posto, chiedendo al contempo un intervento rapido e risolutore del commissario Cotticelli e della Commissione prefettizia che gestisce l'Asp, intanto per scongiurare il blocco del comparto operatorio dell'ospedale di Polistena. L'ospedale di Polistena per la sua storia e la dignità di tutti gli operatori che vi operano e vi hanno sempre lavorato merita non solo di essere mantenuto, ma potenziato a dovere. Auspichiamo - conclude Tripodi - che nelle more dell'indizione di tutte le procedure concorsuali necessarie a sopperire le gravi carenze d'organico presenti presso l'ospedale di Polistena, tutti i presidi ospedalieri dell'Asp possano funzionare erogando quel minimo di assistenza sanitaria nel rispetto dei Lea, ma prima ancora in nome della tutela del diritto alla salute sancito dalla nostra Costituzione».