Il delegato alle Politiche sanitarie della Regione Calabria ha attaccato il commissario ad acta in merito al piano che prevede nuove nomine
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«In riferimento al piano delle assunzioni per l'anno 2018 nel servizio sanitario calabrese, approvato dal Commissario Scura, si precisa che la mancata firma della Regione, nelle funzioni del direttore generale del Dipartimento, deriva dal fatto che lo stesso è stato messo di fronte al fatto compiuto e non gli è stato concesso neanche il tempo di una lettura adeguata». Lo afferma in una nota il delegato alle Politiche sanitarie per la Presidenza, Franco Pacenza.
«La fretta – aggiunge Pacenza – anche in questa circostanza è cattiva consigliera. Ma è il merito delle scelte che si riscontrano nel decreto che conferma la mancanza di qualsivoglia visione strategica e soprattutto non fa intravedere nessuna priorità. Mentre quotidianamente si registrano code infinite ai Pronto Soccorso, accorpamenti e chiusure di reparti, liste d'attesa interminabili anche per prestazioni in urgenza, si autorizza l'assunzione di profili professionali certamente meno urgenti. Ciò si evince soprattutto nell'Asp di Reggio Calabria dove le autorizzazioni per il personale medico, sia ospedaliero che territoriale, sono una sparuta minoranza. Ci sono vere e proprie assurdità: 70 amministrativi a fronte di 20 medici. E persino gli accalappiacani sono prioritari rispetto ai Pronto Soccorso. Questa è l'ennesima prova, anche per coloro che si attardano a disquisire sui ruoli e le responsabilità del Commissario e della Regione, che il commissariamento della sanità in Calabria è un grave fallimento».