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“La vicenda dei 52 dializzati reggini costretti ognuno per 155 volte all’anno a faticose trasferte, anche fuori regione, per sottoporsi a indispensabili trattamenti clinici, credo che sia estremamente mortificante per le istituzioni, frustrante per gli operatori sanitari e, quel che più conta, fonte di indicibili sofferenza per i malati e le loro famiglie”. E’ quanto afferma il capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale, Alessandro Nicolò, aggiungendo: “Si tratta di un vero e proprio calvario collettivo, dolorosissimo e inaccettabile, di fronte al quale la politica e quanti hanno responsabilità nelle istituzioni non possono voltarsi dall’altra parte né far finta di niente”.
Il disagio dei dializzati
“Perchè – aggiunge Nicolò – i nostri dializzati, alla loro situazione di sofferenza devono aggiungere il disagio di doversi recare continuamente nei centri più vicini per sottoporsi ad un trattamento di almeno quattro ore che nel 20% dei casi ha degli effetti collaterali importanti e poi più tardi rientrare nelle loro case. Si tratta di defatiganti trasferte forzate alle quali sono ‘condannati’ 13 pazienti che devono recarsi a Scilla; 5 pazienti a Melito Porto Salvo (40 Km andata e ritorno) e ben 34 costretti ad attraversare lo Stretto per raggiungere Messina.”
“Caso limite”
Aggiunge Nicolò: “Quella dei 52 dializzati reggini è un caso-limite, la punta di un iceberg mastodontico perchè l'emigrazione dei pazienti calabresi in altre realtà più efficienti continua a lievitare, aggravando il disavanzo del bilancio sanitario della Regione, nel quale ormai ammonterebbe ad oltre 400mila euro annui solo la voce relativa ai rimborsi di viaggio”.
“Intendiamo farci doverosamente portavoce della sofferenza diffusa dei pazienti reggini in dialisi – continua il capogruppo di Forza Italia – e seguiamo la vicenda sollecitando e incalzando le amministrazioni preposte affinchè si pervenga alle soluzioni più opportune, all’interno delle strutture pubbliche ma non solo, valutando anche le opportunità offerte da strutture extra-ospedaliere, per far cessare un calvario di sofferenze non più sopportabili”.
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“Come si sa – afferma ancora l’esponente politico –, la Nefrologia a Reggio, grazie a professionalità di riconosciuto valore, da decenni rappresenta un punto di riferimento non solo in Calabria. L'Unità operativa di Nefrologia del Grande ospedale metropolitano ha raggiunto però da tempo il tetto della disponibilità di posti. E così oggi Reggio si rivela tristemente la cenerentola tra le realtà calabresi, disponendo, è stato calcolato, di un solo posto-dialisi per 6042 abitanti, contro i 4059 di Cosenza ed i 4715 di Catanzaro.”
“Carenze strutturali”
“Certo – conclude Nicolò – c’è chi, malgrado tutto, riesce a girare la testa da un’altra parte. Magari per effettuare tour propagandistici in provincia, smaccatamente pre-elettorali, per tentare di decantare gli effetti miracolistici di certe applicazioni informatiche… Ma trastullarsi proponendo ‘videogames’ a territori che ogni giorno sono costretti a fare i conti con gravissime, tangibili carenze strutturali, pensiamo al drammatico isolamento nei collegamenti ferroviari e stradali, alla fine rischia di ottenere l’effetto contrario. Quando si prospettano luminosi, futuribili scenari senza avere le carte in regola con l’attuale attività amministrativa, è meglio giocare con la ‘playstation’ perchè si fanno certo meno danni”.