Il confronto sulla Sanità ‘andato in scena’ ieri incidentalmente nella massima Assise legislativa della Calabria è stato l’innesco che ha fatto esplodere in tutta la sua macroscopica evidenza, le contraddizioni e la confusione che regna all’interno del Pd, come è emerso rispetto ad una richiesta - quella formulata dal collega Guccione - che non riguardava in alcun modo la proposta di discutere di problematiche di sanità, per le quali è pur vero che la Conferenza dei Capigruppo aveva deciso di dedicare una seduta ad hoc, ma comprensibilmente, di ‘avere lumi’ sulle inquietanti, recenti dichiarazioni del presidente Oliverio”.

 

E’ quanto afferma il capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale Alessandro Nicolò che aggiunge: “L’esito della legittima richiesta del collega Guccione ha prodotto scompiglio, quando il sottoscritto - dopo la proposta di differimento da parte del capogruppo Romeo - chiese la votazione per appello nominale della mozione Guccione ed i lavori sono andati ‘in panne’”.  

 

Se il presidente Oliverio denuncia forze occulte, non si tratta di parole di poco conto così come non possono essere prive di peso politico - prosegue Alessandro Nicolò - le dichiarazioni del capogruppo del Pd che sullo stesso tema ha paventato una crisi all’interno del Partito, indicando come il Consiglio non possa rimanere inerte ma si debba tentare di comprendere quali siano le motivazioni per cui il Presidente della Giunta ha annunciato una protesta così eclatante, d’incatenarsi a Roma a Palazzo Chigi”. 

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“L’opportunità che la figura del Commissario alla Sanità della Calabria dovesse identificarsi con quella del Presidente della Giunta regionale, noi lo sostenemmo all’inizio della legislatura ed ora - sottolinea il Capogruppo di Fi - stentiamo a comprendere il ricorso ad un gesto plateale, ‘ultima chiamata’, estremo appello a vedere le proprie ragioni  ascoltate da un Governo di centrosinistra e dunque, della stessa coalizione, che ha espresso un commissario e che - nonostante le dichiarazioni di Renzi in occasione della sua campagna per la nomina a segretario nazionale - indugia ad assumere determinazioni ”.

“Ne è passata di acqua sotto i ponti! In Campania, vi è stato un intervento risolutivo, affidando la delega al presidente De Luca mentre per la Calabria non è valsa la stessa cosa” - sostiene l’esponente politico.

 

“La nostra proposta era funzionale rispetto ad una soluzione di metodo per avere una interlocuzione istituzionale. Oggi, invece - aggiunge - in una realtà in cui circa il 70 per cento del Bilancio regionale è assorbito dalla sanità, continua ad esserci mancanza di una seria programmazione e disfunzioni croniche legate alla gestione che si caratterizza con le scelte dei manager nominati dalla Giunta regionale guidata da Oliverio”.  

 

“E’ la Calabria, ‘incatenata alle sue  difficoltà’, la ‘vera prigioniera’ rispetto ad un sistema di governo dove prevalgono logiche partitocratiche e spinte correntizie che - sostiene Alessandro Nicolò - impediscono una governance efficace e di qualità nel comparto da cui dipende il diritto alla salute dei calabresi ed in tutti gli altri settori determinanti per l’economia, considerato che è stata impossibile una sintesi istituzionale tra la Calabria e Roma,  che ha inficiato e continua ad inficiare lo sviluppo della nostra regione. Si è registrata - conclude il Capogruppo di Fi - l'assenza di un dialogo con il Governo nazionale e constatiamo l’ennesima disfatta politica di un Pd  ‘nel pallone’, che non ha tenuto fede agli impegni ‘rivoluzionari' promessi, contribuendo ad acuire le problematiche che attanagliano la sanità e frenano lo sviluppo economico della nostra regione”. ?