Pronto il documento che sarà sottoposto all'attenzione del ministro con cui si punterà ad ottenere anche l'assunzione di nuovo personale per garantire adeguati livelli di assistenza
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Dal ministro della Salute Roberto Speranza ci arriveranno con le idee molto chiare i nove sindaci della Calabria che mercoledì saranno a Roma per evidenziare, semmai ce ne fosse bisogno, lo stato comatoso e disastroso in cui versa il sistema sanitario regionale. E ci arriveranno pronti e determinati a chiedere la fine di un’era di commissariamenti che non ha prodotto alcun risultato, e che anzi, come detto dal sindaco di San Giovanni in Fiore, Giuseppe Belcastro, ha condotto ad una una situazione ormai diventata insostenibile. Gli ospedali e la medicina del territorio – ha evidenziato il primo cittadino - non sono più in grado di garantire i livelli essenziali di assistenza. La situazione è ancora più drammatica negli ospedali di area disagiate. Oltre alla carenza endemica di attrezzature mancano i medici ed il personale paramedico».
Un disastro, sì, ma con possibili soluzioni, quelle che i rappresentanti dei comuni calabresi porteranno scritte nero su bianco in un documento già approvato all'unanimità da Anci e conferenza dei sindaci della provincia di Cosenza, in cui si chiede, come primo passo, «il superamento della gestione commissariale; l’immediata assunzione del personale mancante affinché la sanità possa tornare a dare i servizi ai calabresi. Ci aspettiamo risposte certe e tempestive – ha aggiunto Belcastro -. La sanità calabrese deve diventare una priorità per il governo centrale, altrimenti la situazione diventerà irrecuperabile. Le altre regioni in regime commissariale in cui le funzioni di commissario ad acta sono state poste in capi ai presenti delle regioni sono riuscite ad rientrare nella normalità. Qui da noi si è preferito affidare la gestione a chi non conosceva la nostra terra e i risultati sono sotto gli occhi di tutti».