Il più complesso intervento di chirurgia addominale, la duodenocefaloprancreasectomia in urgenza, è stato eseguito con successo dall'equipe della Uosd di chirurgia epato-bilio-pancreatica dell'Azienda ospedaliera di Cosenza. «La particolarità di questo intervento, che ormai viene eseguito di routine nella Uosd di Chirurgia Epato-bilio-pancreatica per patologie tumorali e che ha salvato la vita ad un giovane paziente operato in una struttura sanitaria periferica e trasferito all'Azienda ospedaliera di Cosenza per complicanze post operatorie - è scritto in una nota - è rappresentata dalla difficoltà tecnica molto alta dell'intervento».

 

L'operazione, prosegue la nota, «viene eseguita solo nei migliori centri di eccellenza nazionali ed il carattere d'urgenza ed emergenza ne amplifica le difficoltà. Il paziente, appena trasferito nella Uosd, viene accuratamente valutato dai chirurghi, Vaccarisi, Pellegrino e Canonaco, dal radiologo Florio e dall'anestesista Gambardella e sottoposto d'urgenza ad un intervento di toilette e drenaggio addominale, per dominare l'insorgenza di una gravissima peritonite. Segue il decorso di circa una settimana, durante il quale viene effettuata la stabilizzazione dei parametri vitali, la ripresa della diuresi e riequilibrio generale, e vengono eseguiti numerosi indagini che consentono di diagnosticare una fistola bilio-pancreatica, dovuta ad un indebolimento della parete del duodeno , causata da un ulcera di vecchia data.

I consulto multidisciplinare, l’operazione e la degenza

A seguito di consulto multidisciplinare tra chirurghi, radiologi, anestesisti, rianimatori e terapisti intensivi, si opta per l'intervento più difficile di tutta la chirurgia addominale: la duodenocefalopanceasectomia in urgenza, eseguito in pochi centri di eccellenza italiani. Con il sostegno del direttore medico del P.U. Salvatore De Paola e del direttore sanitario aziendale Mario Veltri, si procede all'intervento durato 10 ore. L'equipe chirurgica composta dai dottori Vaccarisi, Pellegrino, Rizzuti Canonaco e Fusilli, si avvale delle competenze del dott. Vallone, per il drenaggio sotto guida ecografica del versamento pleurico bilaterale, delle anestesiste, dottoresse Biscardi e Brunelli, per il monitoraggio dei parametri vitali e dei radiologi, Zanolini e Sbano per gli esami radiologici eseguiti nel corso dell'intervento. Al tavolo operatorio si alternano due equipe infermieristiche coordinate dalla coordinatrice infermieristica Garofalo.

Al termine il paziente viene avviato alla Terapia intensiva post operatoria, dove viene accolto dalla dottoressa Gallo e, amorevolmente, accudito dagli infermieri di Rianimazione. Dopo 5 giorni viene trasferito nella degenza della Uosd di Chirurgia Epato-bilio-pancreatica e assistito, altrettanto amorevolmente, dagli infermieri della suddetta Uosd. Allo stato presenta un normale decorso post operatorio e ha iniziato l'alimentazione orale. Fra qualche tempo potrà ritornare a casa , dalla sua famiglia, che non lo ha mai abbandonato un solo istante».

“Sanità di qualità”

«Mi congratulo con tutti gli operatori coinvolti - afferma il direttore generale Achille Gentile - per questo successo, che dimostra come l'Azienda ospedaliera di Cosenza possieda e sia capace, lavorando in collaborazione, di essere centro di eccellenza di numerose patologie. Orgoglioso dell'esperienza maturata dall'equipe chirurgica, ma anche dai servizi di Anestesia, Rianimazione, Radiologia, Ecografia Interventistica, dal personale infermieristico e dagli operatori socio-sanitari. La risposta corale è il segno tangibile che una sanità di qualità, in linea con i più prestigiosi centri di eccellenza nazionali ed internazionali è possibile e che ci sono tutte le competenze necessarie per evitare ai cittadini della nostra regione i faticosi e dispendiosi viaggi della speranza».