Il componente dell'assemblea nazionale a testa bassa contro i delegati che avrebbero influenzato negativamente anche i vertici di Asp e ospedale di Cosenza: «In corso progetto per radere al suolo settore»
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Il componente dell’assemblea nazionale Pd, Giuseppe Mazzuca, a testa bassa contro la struttura commissariale che avrebbe influenzato negativamente anche i vertici di Asp di Cosenza e Annunziata.
«Posso tranquillamente annunciare che la delegazione nazionale del Pd chiederà al ministro Franceschini, in qualità di capo delegazione, di intervenire sul ministro Speranza perché compia un atto di civiltà e “protezione civile” per la Calabria e i calabresi: la rimozione immediata del commissario Cotticelli, della sua vice, Crocco, del commissario dell’Asp di Cosenza Bettelini e del commissario dell’Azienda ospedaliera di Cosenza Panizzoli». Così, in una nota, il componente dell'assemblea nazionale Pd Giuseppe Mazzuca.
«È arrivato il momento che la vicenda Calabria giunga direttamente al tavolo del ministro Speranza dalla porta principale, quella del governo stesso e degli alleati che lo sostengono. Alleati imprescindibili come il Pd. Chiederemo alla nostra delegazione, di raccogliere le nostre istanze, non più rinviabili. Cotticelli, Crocco, Bettelini (la cui nomina è stata effettuata senza tener conto che la stessa ha perso il requisito per rimanere iscritta nell'elenco nazionale dei direttori generali. La stessa non ha esercitato negli ultimi cinque anni funzioni direzionali) e Panizzoli – continua Mazzuca – hanno letteralmente desertificato e cancellato quel poco di buono che pure ci stava nella disgraziata sanità di Calabria».
«Alla conclamata e inaccettabile incapacità tecnica del generale – prosegue – si è andata associando nei mesi la subalternità alla vice Crocco, lei sì invece probabilmente consapevole dei disastri continui che si vanno a provocare Dca dopo Dca, evidentemente in stretto contatto con non meglio precisati tavoli romani. Il progetto sempre lo stesso rimane, usare le disgrazie e le malattie di Calabria come bancomat per il Centro-nord attraverso la migrazione sanitaria, i viaggi della speranza, spesso di sola andata».
«Non vi è altra spiegazione dietro le insensate scelte della struttura commissariale, a firma Cotticelli e Crocco – continua ancora Mazzuca –. Ultima e devastante quella che vieta ai privati convenzionati e di qualità di poter erogare interventi chirurgici nel campo del cancro alla mammella, salvando centinaia e centinaia di persone all'anno. Ma Cotticelli e Crocco sono andati persino oltre, nel loro incedere negativo per la Calabria e per i calabresi. Hanno finito per condizionare negativamente anche i vertici delle aziende sanitarie e ospedaliere, come l'Asp di Cosenza e l'Annunziata. I commissari (le commissarie) delle due aziende pian piano si sono allineate al progetto di svuotare e radere al suolo la sanità di Calabria compiendo delle scelte che vanno nella stessa direzione di Crocco e Cotticelli: favorire l'emigrazione sanitaria».
«A supporto di quanto su esposto, è giunto nei giorni scorsi – sottolinea –, il report della Ragioneria dello Stato che ha assegnato alla Calabria la “maglia nera” delle sanità regionali dopo averne verificato il disavanzo che è risultato il più alto di tutte le Regioni a statuto ordinario pari al 10% di quello nazionale e con un trend negativo di 13 anni. Per quanto riguarda l'ultima sortita della dott.ssa Bettelini vorremmo sapere, senza voler entrare nel merito, se la dipendente era in aspettativa, in smart working o in servizio. Se la signora è risultata positiva il 22 perché la Bettelini non ha dato nessuna comunicazione? E perché i tamponi sono stati fatti solo dopo che la notizia ormai dilagava per tutta la città? Questo è un grave atteggiamento di omissione che potrebbe nuocere alla salute dei cittadini e degli stessi dipendenti dell'Asp».
«Ora basta – conclude Mazzuca –. Il Pd nazionale sarà unito in questa drammatica battaglia. A Franceschini consegneremo un dossier con il quale si potrà chiedere a Speranza la rimozione immediata di Cotticelli, Crocco, Bettelini e Panizzoli “carcerieri” della salute dei calabresi».