Il capogruppo regionale dell'Udc: «Il viceministro Sileri incontrerà il commissario Cotticelli per valutare un'eventuale riapertura»
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«A giorni il ministero della Salute interloquirà con la struttura commissariale regionale per giungere ad una soluzione adeguata, affinché l'ospedale di Cariati torni ad essere nuovamente operativo in modo strategico sul territorio del basso Jonio cosentino e dell'alto crotonese. Un'azione, questa, che potrebbe essere attuata in modo propedeutico al compimento di una riforma del sistema sanitario calabrese, la cui proposta è già al vaglio della Regione, per la scissione di competenze tra Aziende territoriali e Aziende ospedaliere».
È quanto fa sapere il presidente del gruppo Udc in Consiglio regionale, nonché componente della commissione regionale Sanità, Giuseppe Graziano, all'esito dell'incontro con il viceministro della Salute, Pierpaolo Sileri, organizzato e promosso dal comitato "Uniti per la Speranza" e tenutosi stamani nella sede del ministero.
«Impegno del governo»
«C'è un impegno da parte del governo – aggiunge Graziano che ha preso parte all'incontro su invito del comitato "Uniti per la Speranza" – a voler affrontare nel più breve tempo possibile la questione dell'ospedale di Cariati. Ci è stato assicurato che il viceministro Sileri nei prossimi giorni incontrerà il commissario ad acta della sanità in Calabria per valutare il da farsi e le condizioni per un'eventuale riapertura del presidio ospedaliero di Cariati. Non rimanga solo una promessa, considerati i precedenti che in dieci anni hanno partorito solo un buco di servizi ed un deficit di diritti nel territorio del medio alto Jonio calabrese».
«Durante l'incontro al ministero, inoltre – afferma ancora Graziano – ho ribadito quanto già fatto presente, per le vie ufficiali, nelle settimane scorse dalla governatrice Jole Santelli, sulla necessità di chiudere al più presto la parentesi commissariale della sanità in Calabria che dal 2009 ad oggi ha solo prodotto un ulteriore buco di circa 1 miliardo di euro. È giusto che il governo della salute torni ad essere competenza delle istituzioni elette che del loro operato dovranno dar conto poi ai calabresi. Così come è opportuno chiudere l'infelice parentesi del Decreto Calabria che in un anno e mezzo ha partorito solo una inutile girandola di commissariamenti alla guida delle Aziende sanitarie, affidate a funzionari provenienti dal Nord, che hanno contribuito a dare esclusivamente il colpo di grazia ad un sistema già moribondo».
«Il governo regionale ha le idee chiarissime – dice ancora il rappresentante dell'Udc – su come amministrare il delicato momento che vive la sanità calabrese. Ha idee e coraggio per attuare alcuni provvedimenti essenziali a risollevare un settore importante per i territori e i cittadini. Come la mia proposta di legge sulla riforma del sistema sanitario, le cui linee guida fanno leva proprio sul principio di territorialità. In questo modo si dà un valore concreto alla rete ospedaliera, restituendo centralità a quelle aree oggi periferiche e "chiuse", come Cariati, che con una nuova organizzazione diventerebbero omogenee e quindi essenziali per l'erogazione dei servizi sanitari».