La Calabria resterà commissariata. Il ministro della salute Beatrice Lorenzin, a Rossano per partecipare ad una iniziativa organizzata dal leader del Coraggio di Cambiare Giuseppe Graziano, non ha dubbi. L’esponente di Alternativa Popolare, accompagnata dal sottosegretario Antonio Gentile, ribadisce le criticità ancora presenti nel nostro sistema sanitario, tali da non consentire il ritorno dei poteri alla regione. Se poi sulla poltrona di commissario resterà Massimo Scura o potrà accomodarsi Mario Oliverio, sarà il consiglio dei ministri a deciderlo, in particolare il presidente Gentiloni ed il titolare del dicastero all’economia Pier Carlo Padoan.

 

Strutture mancanti soprattutto lungo la fascia jonica cosentina

Numeri negativi dunque, sia sul piano del disavanzo, sia per quanto concerne i livelli essenziali di assistenza. Una sonora bocciatura per la gestione commissariale: doveva risolvere i problemi, paradossalmente li ha acuiti. Anche se, dice la Lorenzin, qualche passo in avanti è stato compiuto ameno sul piano della gestione amministrativa. Mancano le strutture, soprattutto lungo la fascia jonica, sofferente per il ridimensionamento del nosocomio di Trebisacce e la chiusura del presidio di Cariati, mentre, in attesa che si realizzi l’ospedale unico della Sibaritide, lo spoke di Corigliano-Rossano non riesce a soddisfare le esigenze della popolazione di questo territorio. Al tavolo anche i sindaci di Rossano e Trebisacce Stefano Mascaro e Franco Mundo.

Alternativa Popolare proseguirà il proprio percorso con il Pd

Il ministro Lorenzin ha parlato anche della posizione politica di Alternativa Popolare, in vista delle prossime elezioni. Il partito ha scelto a larga maggioranza di rimanere agganciato alla compagine di governo. Si presenterà dunque al fianco del Partito Democratico, in contrapposizione al centrodestra. Ma non è escluso che qualche pezzo, in dissenso con questa linea, possa imboccare un’altra strada. 

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Le dichiarazioni del ministro Lorenzin

«I cittadini calabresi meritano una sanità di serie A. Non è neanche così tanto difficile, considerando che la situazione calabrese, rispetto ad altre situazioni dell'Italia, non è gravata da attorcigliamento funzionale o amministrativo. Qui mancano le strutture. Devo anche dire, però, che se potessimo fare un bilancio, dei passi avanti fatti da quando io sono diventata ministro, ci sono. Ricordo che in Calabria non c'era un piano ospedaliero, non c'era una situazione trasparente del flusso dei dati e alla Calabria erano dedicate pagine e pagine come canaglie della sanità italiana. Sulla necessità di un proseguimento della situazione commissariale in Calabria non ci sono dubbi, visti i numeri che purtroppo non sono positivi né dal punto di vista del conto economico né dal punto di vista dei Lea dovuto anche, devo dire, dal fatto che per i Lea non sono stati caricati i dati.

 

Ci troviamo quindi anche in una discrepanza dei dati che però sono quelli su cui noi dobbiamo poi fare una valutazione. Abbiamo dato corso alla questione più generale della gestione in Consiglio dei Ministri e prenderemo poi le decisioni che riterremo più opportune per garantire i livelli essenziali di assistenza ai calabresi. Ne parleremo con il presidente Gentiloni e con il ministro Padoan, questa è una decisione a tre. Quello che mi sta a cuore è che ci sia una gestione manageriale, commissariale e della presidenza della Regione in armonia e dove si lavori per raggiungere gli obiettivi».